Bologna, 9 luglio 2012 - Sono 42 in tutto le persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed al possesso e detenzione di armi da fuoco. L’operazione, coordinata dai sostituti procuratori della Dda di Catania Antonino Fanara e Andrea Bonomo, ha interessato le province di Catania, Napoli, Palermo, Caserta, Ragusa, Bologna, Siracusa, Enna, Cosenza, Terni e Isernia.
Le indagini erano state avviate nel 2006 dopo che all’aeroporto di Catania Fontanarossa, era stata arrestata una fotomodella di origine dominicana, proveniente dai Paesi Bassi con un chilo di cocaina suddiviso in 98 ovuli da lei ingeriti. I finanzieri sono risaliti ai fornitori e ai destinatari dello stupefacente, e di qui all’intera organizzazione di cui facevano parte anche soggetti organici ad associazioni mafiose, e stranieri. Da una parte, il clan catanese Pillera-Puntina, capeggiato da Francesco Ieni “’u Castoro”, figlio del piu’ noto Giacomo “Nuccio” Ieni, dall’altro il clan Laudani, capeggiato da Sebastiano Laudani nipote del capostipite. Questi ultimi si rifornivano di grosse partite di cocaina in Campania tramite esponenti di spicco del clan camorristico dei Gionta di Torre Annunziata, tra i quali il noto Pasquale Gionta, figlio del boss Valentino Gionta.
Ma la Campania non era l’unica fonte di approvvigionamento. I trafficanti si procuravano infatti in Olanda marijuana Orange Skunk” ed ecstasy utilizzando corrieri “ovulatori” pagati qualche centinaio di euro a viaggio. In questi casi, i rapporti tra i gruppi catanesi e i grossisti residenti all’estero era una rete di sudamericani che provvedeva anche al trasferimento dei guadagni utilizzando i servizi di “Money Transfer”. Il clan Pillera-Puntina aveva creato una base logistica a Bologna, dove venivano stoccate le partite di marijuana provenienti dall’Olanda da trasportare successivamente a Catania con veicoli presi a noleggio o in treno. Le indagini hanno seguito tutte le fasi della distribuzione, fino allo spaccio.
Complessivamente, nel corso dell’operazione sono stati sequestrati circa 14 chili di cocaina, 28 di marijuana “Orange Skunk”. Parallelamente, sono stati approfonditi accertamenti patrimoniali, che hanno portato al sequestro beni mobili (autovetture-moto) immobili (appartamenti e garage) e conti correnti riconducibili agli indagati, per un valore complessivo di 5 milioni di euro.
Fonte Agi
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