Bologna, 20 agosto 2012 - La siccita’ non fara’ impennare i prezzi dei prodotti ortofrutticoli in Emilia-Romagna. Lo sostiene Duccio Caccioni, direttore marketing del Centro agroalimentare di Bologna (Caab), che “rassicura” i consumatori emiliano-romagnoli su eventuali “salassi” negli acquisti di frutta e verdura.

Caccioni spiega che questo tipo di produzione “e’ in gran parte irrigua”, e percio’ “non dipende dalle precipitazioni”. L’assenza di pioggia, quindi, non ha effetti su eventuali rincari al dettaglio, anzi, sottolinea il manager, “alcuni prodotti, come melone e cocomero, non sono mai stati cosi’ a buon mercato”. Insomma, una buona notizia per i consumatori, meno, invece, per i produttori e i distributori grossisti, che a causa del caldo “sono costretti a vendere sottocosto prodotti che altrimenti andrebbero buttati”. Ed e’ proprio questo il problema maggiore: la calura degli ultimi mesi ha fatto maturare in anticipo alcune colture (come meloni e cocomeri) che, se non raccolte, deperiscono in fretta. Ma anche in Emilia-Romagna, in certi casi, i costi per raccogliere la frutta (principalmente per la manodopera) sono piu’ alti dei ricavi della vendita, e i produttori non guadagnano. Tutto cio’, poi, investe anche i grossisti che al Caab “ricavano circa il 12% sul prezzo di vendita”, rivela il manager. Infatti, “se si riesce a vendere un cocomero ad un euro al chilo, i distributori guadagnano 12 centesimi, ma vendendo a 30 cent al chilo (come avviene oggi), il ricavo del distributore e’ veramente basso rispetto ai costi”, spiega Caccioni alla ‘Dire’. Anche perche’ questi “lavorano o pagano chi lavora la notte”. Il caldo, quindi, e’ una sorta di “coperta corta”, e dove guadagnano i consumatori (che pagano di meno per comperare), perdono i produttori e i grossisti.

 

Spesa di condominio contro il caro-vita

Una sporta della spesa 'allargata', perche' se gli acquisti sono collettivi i prezzi sono piu' bassi. A Bologna, alcuni condomini si sono uniti contro il caro-vita, seguendo alla lettera il principio dei gruppi di acquisto grazie al sostegno di Confabitare, l'associazione dei proprietari immobiliari che ha avviato un progetto di acquisto collettivo per i residenti.

A turno, un paio di volte alla settimana, alcuni volontari del palazzo o un incaricato dell'associazione, vanno al Centro agroalimentare di Bologna (Caab) ad acquistare grossi quantitativi di frutta e verdura su ordinazione dei condomini. E comprando all'ingrosso, "i costi della spesa si riducono fino al 50%'', spiega il presidente di Confabitare Alberto Zanni.

Visto il successo dell'iniziativa che ha coinvolto 30 condomini, la spesa condominiale si trasformera' da progetto sperimentale a definitivo. L'idea del gruppo d'acquisto non e' nuova, "ma ora l'abbiamo portata nei condomini, cosi' non sono piu' soltanto i giovani a usufruirne, ma anche gli anziani. L'iniziativa e' diffusa soprattutto tra le persone dai sessant'anni in su e stiamo considerando la possibilita' di estendere l'acquisto anche ai prodotti delle aziende locali, a chilometro zero'', aggiunge Zanni.

In piu', oltre al risparmio sulla spesa si stimola anche il contatto sociale tra gli abitanti del palazzo. Stessa filosofia per un'altra iniziativa sperimentale di Confabitare: l'introduzione della badante di condominio. ''Sono molti gli inquilini anziani che hanno bisogno di assistenza - aggiunge Zanni - ma alcuni necessitano di una persona solo per poche ore al giorno. In piu' molte famiglie non possono permettersi i costi di un assistente fisso''. Qui entra in gioco la badante di condominio: una persona di fiducia presente all'interno del palazzo per l'intero arco della giornata che si divide tra un assistito e l'altro a seconda delle esigenze delle famiglie. Che, da parte loro, pagano una quota in base alle ore effettivamente usufruite. ''Alcune pagano soltanto 200 euro al mese a fronte degli oltre mille che spenderebbero per una badante fissa - conclude il presidente di Confabitare - mantenendo il vantaggio della reperibilita' costante''.