Bologna, 31 agosto 2012  - Domani 1 settembre a Bologna entra in vigore la tassa di soggiorno voluta dal Comune e negli alberghi, in attesa del pronunciamento del Tar a cui molti hotel della citta' si sono rivolti, scatta la protesta: nelle hall, infatti, comparira' un manifesto listato a lutto in cui la tassa viene definita "tomba del turismo". A promuovere l'iniziativa e' Federalberghi, che oggi ha fatto il punto della situazione in conferenza stampa.

La tassa di soggiorno creera' "un danno molto forte al turismo e all'economia", avverte il presidente dell'associazione, Celso De Scrilli, ricordando che a farne le spese non sara' solo il settore alberghiero ma anche commercio e ristorazione. Intanto, causa crisi, "molte delle nostre aziende hanno gia' dovuto ridurre il proprio personale e ora dovranno ridurlo ancora di piu'", aggiunge De Scrilli. Parla di "rabbia e delusione" Giancarlo Tonelli, direttore generale di Ascom, che all'amministrazione comunale lancia un vero e proprio appello: "Ripensateci", superando un atteggiamento che finora e' stato caratterizzato "da una chiusura ed una rigidita' inaccettabili".

Sembra che il Comune "stia facendo di tutto per deprimere l'azienda turismo", attacca Tonelli, ricordando che ad oggi "ancora non ci e' stato spiegato con chiarezza" come verranno utilizzati i fondi incamerati con la tassa di soggiorno. Federalberghi chiama in causa Modena, che prima ha istituito la tassa e poi l'ha sospesa. "Dopo appena due mesi si sono resi conto che non aveva senso- sottolinea De Scrilli- perche' comportava piu' danni che introiti". Alle sollecitazioni inviate a Palazzo D'Accursio, pero', "non abbiamo mai ricevuto risposta", aggiunge il presidente.

Una tassa in vigore "a macchia di leopardo", poi, "ci penalizza- segnala il numero due di Federalberghi, Giovanni Trombetti - rispetto ai Comuni limitrofi": ennesima prova che a Bologna "il turismo non e' per niente ascoltato". Con la nuova tassa scatta "da subito un reale incremento dei costi che le aziende non possono permettersi", lamenta Michele Palma, direttore del Royal Carlton. Gli adempimenti burocratici connessi alla riscossione della tassa, poi, creeranno negli alberghi "disservizi e si peggiorera' l'immagine dell'accoglienza bolognese", avverte Palma, segnalando che gia' si registrano "contratti disdetti" da parte dei tour operator.

Tra gli adempimenti che piu' fanno arrabbiare gli albergatori c'e' il modulo da far compilare ai clienti che non dovessero pagare la tassa. C'e' scritto che "la posizione fiscale del soggetto passivo diventa oggetto di immediato controllo con l'ausilio di Agenzia dell'Entrate e Guardia di finanza": una vera e propria "minaccia ai turisti", per De Scrilli, "una cosa ridicola". Cosi' se qualcuno non paga, "l'albergatore e' costretto a farsi delatore- aggiunge il presidente di Federalberghi- altrimenti rischia una multa fino a 500 euro".

Inoltre, al momento gli hotel hanno potuto ritirare solo 250 ricevute ad hoc: ma "un albergo come il Royal Carlton le consuma in un giorno", manda a dire De Scrilli. La tassa, infatti, va pagata da ogni singolo cliente al momento in cui lascia l'hotel e, ad esempio, non puo' essere saldata insieme al conto se questa operazione avviene in un secondo momento. 

La titolare di una struttura, a tal proposito, riferisce il caso di una comitiva di clienti orientali ospitati per conto di un'impresa. L'azienda in questione "ci ha tassativamente proibito di chiedere il pagamento ai suoi clienti", riferisce l'operatrice, che pero' non sa come comportarsi: "Ho chiesto al Comune, ma non ho avuto alcuna risposta". Tonelli fa l'esempio del Milan, in citta' per l'incontro di domani con il Bologna: l'albergatore che ospita la squadra "dovra' inseguire i singoli giocatori per chieder loro di pagare la tassa", allarga le braccia il direttore
dell'Ascom.

Negli alberghi bolognesi, poi, "ci sono anche gli operai" ospitati in stanze successivamente pagate dalle imprese, ricorda la titolare di un albergo di Borgo Panigale: "Spesso non hanno un soldo in tasca, dobbiamo considerarli turisti o ospiti?". Infine, l'esenzione per chi viene in citta' per motivi sanitari: "In tutte le citta' e' stata prevista tranne che a Bologna - sottolinea De Scrilli- dove invece e' prevista solo quella per i residenti, che non si capisce cosa voglia dire". Nel frattempo, 45 hotel hanno deciso di rivolgersi al Tar perche' "secondo il nostro avvocato- spiega De Scrilli- ci sono aspetti non perfettamente legali" nella disciplina predisposta dal Comune: soprattutto per quanto riguarda "l'obbligo imposto agli albergatori di fare gli esattori". L'appuntamento con il Tar, chiamato a decidere direttamente nel merito visto che non c'e' una richiesta di sospensiva, e' per il 5 settembre: anche se "non credo che la cosa si esaurira' in una sola udienza", avverte De Scrilli. In attesa dei giudici, pero', quello che gli operatori chiedono e' "un segnale di attenzione e rispetto- chiosa Tonelli- per un settore che puo' ancora rappresentare una valvola per la ripresa".

(Dire)