Bologna, 9 settembre 2012 - HO RICEVUTO la più brutta notizia, di cui già avevo paura, e che adesso mi mette a terra. Mia figlia ci ha detto che andrà a vivere con il suo ragazzo, senza sposarsi. Anche tutte le sue compagne di lavoro e quelle di prima quando andava a scuola hanno fatto questa scelta. Ma io speravo proprio che a lei non capitasse. Lei non capisce il mio dolore. Io non ho fatto rimproveri a lei ma lei vede come sono triste.

«LA PIÙ BRUTTA notizia» è un po’ troppo. Nella sua lettera lei mi scrive anche che si vogliono bene, che lui è un bravo ragazzo che voi stimate, che hanno la fede e dicono che non escludono di sposarsi anche in chiesa. E infine lei mi dice anche che in fondo al cuore è persino contenta! Dunque, viviamo nel Signore la vicenda: non lo pensi assente dalla strada di questi ragazzi. Lei, mamma, lo riconosca presente,il Signore: con la sua preghiera. Il giorno in cui cominceranno a vivere insieme, lei vada a Messa, e chieda per loro una grande benedizione. Nelle cose di Dio non c’è una contrapposizione assoluta e inevitabile tra il bene e il male. La vita di fede è una strada, con tanti passaggi, e vicende, con i suoi ritardi e i suoi improvvisi regali. E sempre misteriosamente condotta dal Signore. Questa strada spesso incomincia da molto lontano, e ogni giorno vedo, a partire dalla mia stessa vita di povero peccatore, quanto Lui sia paziente, e come ami preparare talvolta all’improvviso un nuovo segno della sua presenza e del suo amore per noi.

IL VANGELO ha la capacità di essere sempre una Buona Notizia anche per chi fosse lontanissimo dalla vera pace. Conosco persone ormai anziane che da molti anni vivono insieme e senza nessuna celebrazione pubblica del loro amore. Certo questo porta dei limiti anche gravi alla loro partecipazione alla vita della comunità ecclesiale, ma loro stessi sono ambiti di accoglienza, di consolazione e di grande amore per molti altri. Lei non pensa che il Signore guardi con affetto e simpatia anche a loro? Io penso che anche loro stiano percorrendo la strada della salvezza, e che il loro volersi bene alla fine s’incontrerà con il volto buono del Padre. Ma sono anche vicino al suo desiderio che i suoi ragazzi, come lei dice, «si mettano a posto». Fa bene a desiderarlo, perché la vita cristiana è bellissima. Non sono d’accordo quando sul piano civile i cristiani chiedono dei riconoscimenti anche materiali della loro vita: che cosa potrebbero chiedere di più bello e di più gioioso di quello che hanno già? Bisogna piuttosto essere vicini a chi ancora un regalo così bello non l’ha ricevuto. Buona Domenica.

Don Giovanni Nicolini