Bologna, 12 novembre 2012 -  Il Cioccoshow lascia Bologna. Ed e' un addio con polemica. "Ci sono troppi ostacoli alla manifestazione, cambieremo città", si legge nel comunicato di Cna che accoglie i giornalisti oggi in conferenza stampa, insieme a una tavoletta di cioccolata con un messaggio emblematico: "Cioccoshow addio". Il motivo, si legge nella nota, e' la decisione del Comune di Bologna di "triplicare il canone di occupazione di suolo pubblico, a una settimana dall'inizio" della kermesse.

La giunta di Palazzo D'Accursio la settimana scorsa ha infatti approvato un'esenzione del 25% al canone per l'occupazione del suolo pubblico (Cosap) del Cioccoshow, ma nei fatti la kermesse calorica si trovera' a versare un importo molto superiore a quello dello scorso anno: tre volte tanto. Con il nuovo regolamento sull'uso delle piazze principali infatti Palazzo D'Accursio ha deciso di esonerare completamente dalla Cosap solo gli eventi non commerciali. "Piazza Maggiore - aveva ricordato martedi' scorso il coordinatore di giunta Matteo Lepore- e' il luogo piu' importante della citta'. Abbiamo deciso sulla base del regolamento di fare al Cioccoshow una esenzione della Cosap del 25% sul totale, che comportera' circa 42.000 euro di costo per la manifestazione".

L'esenzione totale concessa ad altre manifestazioni "vale solo per manifestazioni di carattere culturale, istituzionale e sociale comunque non di carattere commerciale. In questo caso viene effettuata una vendita", aveva ricordato l'assessore. Il Cioccoshow "e' una manifestazione molto importante per il marketing della citta', per il coinvolgimento degli artigiani e degli operatori del settore, ma di fatto per una settimana viene fatta un'attivita' commerciale in piazza Maggiore", aveva detto ancora Lepore.

A detta di Massimo Ferrante, segretario della Cna di Bologna, "non e' mai stato facile organizzare il Cioccoshow" sotto le Due torri. Ma quest'anno e' stato anche peggio. "Speravo fosse cambiato qualcosa con la nuova Giunta - attacca Ferrante - e invece mai come quest'anno abbiamo incontrato ostacoli, divieti e burocrazia. Se questo e' l'atteggiamento, se ci dobbiamo sempre scontrare contro un muro, Bologna puo' fare a meno del Cioccoshow". 

"Troveremo un'altra citta' in cui fare il Cioccoshow - minaccia Ferrante - non mi faccio illusioni sul fatto che il Comune, dopo questo annuncio, cerchera' delle soluzioni. Almeno meta' Giunta tirera' un sospiro di sollievo per l'addio del Cioccoshow. Prendiamo atto che diamo fastidio e ci facciamo da parte". La Cna fa nomi e cognomi di chi, in Giunta, avrebbe messo i bastoni fra le ruote del cioccolato: Matteo Lepore, assessore al Marketing territoriale; Andrea Colombo, assessore alla Mobilita'; Nadia Monti, assessore al Commercio.

Il segretario dell'associazione degli artigiani e' furibondo. Parla di "situazione deprimente", dice che "e' stata un'agonia" e rivendica: "Il Cioccoshow fa 300.000 visitatori ogni anno e ha un indotto da tre milioni di euro. Non e' ammazzando quei due o tre eventi del genere che si fanno fare passi avanti a Bologna. Forse- attacca Ferrante- chi parla tanto di turismo pensa che l'asset strategico del rilancio della citta' siano i piccioni in piazza Maggiore". Tra l'altro, aggiunge il segretario Cna, "il Cioccoshow non costa nulla al Comune, e' un regalo e di questi tempi eventi cosi' dovrebbero avere il tappeto rosso". Perche' e' vero che la manifestazione e' commerciale, dunque non avrebbe diritto allo sconto sulla Cosap, ma "c'e' molto di piu' delle semplice bancarelle del cioccolato", insiste Ferrante.

Ma l'assessore comunale al Marketing urbano Matteo Lepore guarda avanti e suggerisce agli organizzatori modifiche per la prossima (eventualissima) edizione: "Vedremo, dipende da quale sara' la loro richiesta e la loro proposta. Se occupare piazza Maggiore per quasi venti giorni per cosi' tanti metri quadrati non e' sostenibile per loro, forse occorre trovare un'altra soluzione a livello logistico e organizzativo. Bisogna che siano loro a trovarla". Lepore infatti assicura: "La nostra non e' una decisione ostile al Cioccoshow, ma una regola che applichiamo per tutti".

"Ci dispiace che abbiano assunto al momento questa decisione, speriamo comunque ci siano margini aperti.
Rimane il fatto - sottolinea Lepore - che sulla Cosap la giunta e il Consiglio comunale hanno assunto una decisione sulla quale non torneremo indietro. Ricordo che il cambiamento del regolamento e' stato fatto sei mesi fa con un voto del Consiglio comunale e da allora sono noti i canoni delle piazze di maggiore interesse storico. Una settimana fa noi abbiamo deciso lo sconto, non l'ammontare complessivo che era noto da mesi".

Gli organizzatori del Cioccoshow insomma conoscevano le nuove tariffe e certo non dovevano dare per scontata un'esenzione totale. "Sicuramente il Cioccoshow e' una manifestazione che attrae tanti visitatori e ha un indotto economico - riconosce Lepore - ma e' anche vero che dal 6 al 23 novembre piazza Maggiore ospita decine di stand, con un cantiere a cielo aperto al di fuori dei giorni della manifestazione. C'e' un utilizzo del suolo pubblico evidente, prolungato, non solo per un weekend e non si puo' pensare che questo soprattutto in un momento di crisi economica e di difficolta' di bilancio come questo non possa avere un valore".

Insomma, per l'amministrazione Merola il "problema non e' che l'amministrazione vuole ostacolare il Cioccoshow: l'anno prossimo dobbiamo trovare 40 milioni di euro e tutti devono contribuire come possono".
 

Il sindaco Virginio Merola alza un muro di fronte alla minaccia degli organizzatori del Cioccoshow di portare altrove la manifestazione a causa dell'aumento della tassa per l'occupazione del suolo pubblico. "Si accomodino", e' la replica seccata di Merola. "E' finita quella fase li'. Noi dobbiamo prendere decisioni in una situazione difficile e abbiamo fatto il possibile per sostenere anche economicamente questa cosa", spiega a margine dell'assemblea di Ance. "Tutti si renderanno conto che abbiamo un problema, non abbiamo un euro - aggiunge - piu' soldi entrano al Comune da queste iniziative, meglio e'. Noi non li abbiamo osteggiati, ma non si puo' dire ogni giorno 'ci vuole questo o quello' e poi e' sempre babbo Comune che deve trovare i soldi. Sono soldi dei cittadini. Le tasse si pagano e poi si fanno degli sconti nella misura in cui e' possibile farli".

Il sindaco sembra veramente risentito per la minaccia di trasloco del  Cioccoshow. "E' un discorso che possono fare tutti - obietta Merola- tutti possono dire al Comune che la loro iniziativa e' talmente meritoria da essere esentata. A tutti rispondo che ho 42 milioni in meno per il prossimo anno. Sara' bene che le esenzioni Cosap riguardino delle attivita' non commerciali, limitandosi a sconti come e' stato fatto in questo caso". Di certo il primo cittadino non ha gradito il tono ultimativo delle dichiarazioni fatte oggi in sede di presentazione del Cioccoshow. "Si puo' parlare, ma sicuramente non si parla con posizioni che dicono 'o cosi' o pomi': ce ne andiamo altrove'. Bene, si accomodino".

(Dire)