Bologna, 10 gennaio 2013 - La rilettura di un delitto irrisolto di dieci anni fa per trovare l'assassino di Stefano Gonella, il cui omicidio avvenuto nel 2006 resta tuttora un rompicapo impossibile per gli inquirenti. Ecco quello che ha deciso di fare il pm Maria Gabriella Tavano, titolare dell'inchiesta sul delitto Gonella. Il magistrato riprenderà in mano i casi irrisolti, almeno un paio di fascicoli che ha già fatto richiamare dall'archivio, con caratteristiche simili a quell'efferato delitto, in modo da trovare analogie raffrontando le indagini e fare comparazioni tra i reperti di Dna raccolti. La pista del ''cold case'' è suggestiva, anche se in una fase assolutamente iniziale. E' un tentativo che potrebbe non portare a nulla, ma è pur sempre qualcosa visto che le indagini al momento sono al palo.

 

Stefano Gonella, 26enne bergamasco che lavorava come portiere d'albergo, fu ucciso a coltellate nella sua casa di via Passarotti il 24 settembre 2006 nella sua abitazione. Ora il pm Tavano comparerà il caso con gli altri, a partire da quello di Lino Bertini, pensionato di 73 anni trovato morto in casa dal figlio il 27 ottobre del 2003, in via Galeotti, zona San Donato. L'omicidio, risalente a due giorni prima, è rimasto appunto irrisolto. Il cadavere fu trovato nello sgabuzzino, con la testa fracassata dalle martellate e la gola sgozzata con un coltello.

 

Come nel 'caso Gonella', gli investigatori non trovarono segni di effrazione (dettaglio che dice di una conoscenza tra killer e vittima), e in entrambi gli episodi venne escluso il movente di una rapina. In parte, anche la dinamica può essere assimilata: Gonella morì, secondo l'autospia, per una profonda coltellata alla gola che l'assassino sferrò con un coltello da cucina poi ritrovato lavato  nell'appartamento; Bertini fu prima preso a martellate in testa, poi colpito sempre alla gola da una lama. Entrambi i delitti avvennero di notte. L'uomo viveva solo da tre anni, da quando si era separato dalla moglie che se n'era andata di casa. I carabinieri sentirono diverse persone, ma non fu scoperto il colpevole né il movente. Per il caso Gonella, in cui indaga la polizia, è stato tracciato un identikit sulla base della testimonianza di un testimone, per l'altro caso non ci furono testimoni. Un  indentikit rimasto senza nome. Sono state esaminate anche centinaia di utenze telefoniche, purtroppo senza esito.

 

Ora il pm vuole capire se fu la stessa mano a sferrare le coltellate. E confronterà eventuali riscontri di Dna del caso Bertini (in caso esistano) con il Dna dell'assassino di via Passarotti, che invece è stato repertato. L'ipotesi, al momento astratta, se confermata potrebbe portare alla pista di un serial killer. Solo ipotesi, appunto. Due delitti irrisolti, un unico mistero?