Bologna, 14 gennaio 2013 - “Non c’è alcuna ipotesi di privatizzazione dei giochi, nessuna ipotesi di far pagare i giochi che sono nei nostri parchi. I parchi restano spazi pubblici con attrezzature pubbliche, liberamente utilizzabili”.
Così, oggi nel suo intervento di inizio seduta in Consiglio comunale a Bologna, l’assessore all’Ambiente, Patrizia Gabellini prova a porre fine a “fraintendimenti” e “confusione” creatisi, dice, dopo la commissione della settimana scorsa in cui era emersa l’intenzione dell’amministrazione di aprire al contributo dei privati per l’acquisto dei giochi per bambini nei parchi pubblici della città. L’importante, si era detto, è che chi dona le attrezzature si faccia poi carico anche della successiva manutenzione. Per il Comune, spiegò proprio Gabellini, l’acquisto e il mantenimento dei giochi nei parchi è ormai “insostenibile” dal punto di vista economico, visto che l’amministrazione spende mediamente ogni anno per la manutenzione (dovuta per lo piu’ ai continui vandalismi) circa 800.000 euro.

 

Poi però sulla scena si è imposta l’ipotesi di un ticket per usufruire dei giochi nei parchi, ma questa, puntualizza Gabellini oggi nell’aula del Consiglio comunale, “è una sola proposta che è stata avanzata di privati per un parco giochi privato” e che quindi potrebbe portare la creazione “di un parco privato, che potrebbe dunque far pagare un ‘bigliettò da uno o due euro”. Insomma, un caso isolato, ridimensiona la Giunta. E peraltro l’amministrazione “non l’ha ancora presa in considerazione”.

 

Il Comune, semmai, sta lavorando per “modificare il regolamento del verde in modo da rendere possibili sposorizzazioni e donazioni di cittadini per giochi e con convenzioni che possono eventualmente includere la manutenzione di questi giochi per un certo periodo”. Si tratta quindi “di una forma di sussidiereta’ che stiamo studiando e che metteremo a punto coi quartieri”, conclude l’assessore.
In commissione, fu il direttore del settore Ambiente di Palazzo D’Accursio, Roberto Diolaiti, a riferire che alcuni privati si sono offerti di allestire delle vere e proprie aree gioco a pagamento (due euro circa l’ingresso) in alcuni parchi (alle Caserme rosse e di fronte alla Manifattura).

Fonte Dire