Bologna, 19 gennaio 2013 - Drammatica vicenda questa mattina nel pieno cuore di Bologna. Una neonata è stato trovata abbandonata in un cassonetto oggi a mezzogiorno in via Carbonara, una traversa di via Goito, a due passi da via Indipendenza. La piccola di pelle bianca, viva, è stata portata subito all'ospedale Sant'Orsola. A chiamare i soccorsi sarebbe stato un passante spaventato da dei lamenti provenienti dal cassonetto, in un primo momento scambiati per quelli di un gattino. La piccola era contenuta in una borsa con degli stracci ed era tutta insanguinata. Circostanze che non lasciano dubbi sul fatto che il parto sia avvenuto fuori da una struttura ospedaliera.

La neonata non è in pericolo di vita. E' stata ricoverata nel Reparto di Terapia intensiva Neonatale diretto dal Prof. Giacomo Faldella dove è stata sottoposta agli accertamenti ed esami clinici necessari e dove viene costantemente monitorata. La bambina pesa due chili e 794 grammi e presenta condizioni cliniche generali di non immediata gravità. E’ probabile che la bambina, in un sacco di iuta chiusa, sia stata gettata in mattinata.

La squadra mobile della polizia ha già acquisito le immagini delle telecamere e sta verificando quando era stato vuotato il cassonetto. "La Procura procede per tentato omicidio". A comunicarlo è il procuratore aggiunto e portavoce della Procura di Bologna Valter Giovannini. "Quanto è avvenuto - prosegue - è un atto di grande crudeltà". Giovannini ha anche invitato la madre del piccolo a "presentarsi al pronto soccorso per essere assistita, potendo ella stessa soffrire di postumi seri post-parto".

"Solo una volta individuata la donna - continua Giovannini - si potrà valutare l’ipotesi di tentato infanticidio, che presuppone un totale stato di abbandono materiale e psicologico connesso al parto". La bambina aveva il cordone ombelicale strappato, non annodato. Quest'ultimo dettaglio fuga ogni dubbio sulla volontà omicidiaria dei genitori che non hanno neanche messo in atto la più elementare operazione per evitare la fuoriuscita di sangue. La piccola era in condizioni di ipotermia.

 

E' interventuo anche il vicario generale della diocesi di Bologna, mons. Giovanni Silvagni: "Non sappiamo che storia c'è dietro. Dispiace che le persone che fanno queste cose non sanno che in città, alla parrocchia di Sant'Egidio, c'è una culla termica, che ha la funzione proprio di accogliere i bambini che i genitori intendono abbandonare. Nel più assoluto anonimato e nella più totale sicurezza''. Un luogo protetto, dove viene subito attivato, spiega il sacerdote, il segnale per il pronto soccorso dell'ospedale ''e il bambino può essere salvato".