Bologna, 11 febbraio 2013  - Tafferugli a Bologna in occasione della visita del premier Mario Monti per la campagna elettorale. I disordini si sono verificati attorno alle 18 davanti al Palazzo dei Congressi dove Monti era atteso da qualche decina di studenti delle scuole superiori, vicini al collettivo autonomo studentesco.
I manifestanti si sono avvicinati all’ingresso prima dell’arrivo del premier impegnato in un precedente appuntamento in città. Gli studenti hanno incominciato ad intonare lo slogan “Monti, Bologna non ti vuole”. Dopo qualche minuto di fronteggiamento gli studenti sono stati allontanati con la forza dalle Forze dell’ordine, che li hanno spinti via a colpi di scudo e qualche manganellata isolata.

 

Ad attendere il premier Mario Monti al Palazzo dei Congressi di Bologna c’è anche una delegazione di commercianti locali di via Petroni, che si sono posizionati davanti all’ingresso ma non hanno partecipato alla contestazione di pochi minuti fa. “Siamo qui perché vogliamo che vengano rispettate le liberalizzazioni realizzate da Monti perché per noi sono state annullate da un’ordinanza del sindaco Virginio Merola che vale solo per una via di 200 metri”, spiega Alfio, titolare del bar Balanzone. I commercianti espongo striscioni dal titolo: “Viva la democrazia, abbasso il comunismo”.

Monti ha riscosso applausi al Palacongressi: "Anche qui a Bologna, in una giornata non certo mite, c’e’ un calore che da’ energia”. Il premier ha ricordato il decreto che dà il 100% di copertura ai danni subiti dai terremotati d’Emilia, incontrati il 27 gennaio scorso a Concordia e Mirandola. “Gente seria con problemi veri ed era giusto ascoltarla, confrontarsi con loro, anche in situazioni di estremo disagio e preoccupazione. A loro avevo promesso di proseguire e concludere il lungo lavoro di sostegno che il Governo ha promosso e affidato al commissario per l’emergenza”, Vasco Errani. “Era un impegno, l’abbiamo mantenuto”.
 

"Oggi - sottolinea poi Monti - sono tornato in Emilia-Romagna e nella bellissima Bologna perche’ all’amico Luigi (Marino, ndr) non si puo’ dire di no e perche’ avevo ancora bisogno di ascolto di confronto”. Questa “e’ una terra generosa che sento anche un po’ mia. Mia madre era nata nella stessa provincia dell’onorevole Bersani. Una terra generosa ma che ti parla dritto negli occhi come e’ giusto che sia”.

Fonte Dire