Bologna, 8 luglio 2013 - Tper non sarà venduta ai privati. I soci pubblici dell'azienda di trasporto nata dalla fusione di Atc e Fer hanno, infatti, stoppato il progetto di privatizzazione ventilato negli ultimi giorni e sponsorizzato in prima persona dall'assessore regionale Alfredo Peri.

Decisivo l'incontro di questa mattina in Regione, tra lo stesso Peri, il sindaco di Bologna Virginio Merola e la presidente della Provincia Beatrice Draghetti: «Regione, Comune e Provincia - si legge in una nota congiunta diffusa al termine del summit - in linea con il processo unitario che ha caratterizzato il percorso di scissione/fusione di Tper, hanno condiviso la necessità di mantenere il controllo dei soci pubblici all'interno della società medesima».

Dunque svanisce l'idea di cedere il 51% dell'azienda a un soggetto privato, come ipotizzato dalla Regione, critica verso il potenziale conflitto di interessi che si verificherà quando viale Aldo Moro sarà contemporaneamente banditrice e partecipante alla gara per il servizio ferroviario regionale. Una strada che non era stata esclusa nemmeno dalla vicesindaco Silvia Giannini, mentre la Provincia si era dimostrata decisamente più cauta.

Nella nota, i tre enti pubblici hanno anche confermato «l'impegno a continuare a lavorare nella direzione sia di una più ampia integrazione delle società di trasporto pubblico locale a livello regionale sia della prossima gara del ferro, per la quale si ribadisce la necessità che Tper individui il partner per partecipare alla gara stessa». Inoltre il piano industriale della società, «che sarà oggetto dell'assemblea dei soci il 10 luglio, si configura intanto come prospettiva concreta di sviluppo pienamente sostenibili».