Bologna, 16 luglio 2013 - «UNA TRATTORIA ‘scalcagnata’, con i bicchieri spaiati e i vini scaraffati, una cosa alla buona, in stile anni settanta, ma con tagliatelle e crescentine bomba». Bruno Barbieri, lo chef più stellato d’Italia, il giudice inflessibile di Masterchef, l’imprenditore che ha lavorato a Londra come in Brasile, ha scelto la sua Bologna per realizzare il suo ultimo sogno: «Sono sempre in giro, ma la mia città mi manca. Puoi andare ovunque, ma il cordone ombelicale con Bologna non si taglia mai».
 

L’IDEA diventerà realtà a inizio 2014. Il locale, nel centro storico, è già stato individuato e il progetto è a buon punto: lo gestirà il suo team e Barbieri ci sarà e non ci sarà («I miei impegni sono tanti») e anche per questo l’obiettivo è ricostruire un’atmosfera da ritorno a casa, da serata con gli amici.
 

«E’ UNA COSA che avevo sempre in testa e la vorrei realizzare nella città dove vivo e che amo», spiega lo chef, sette stelle Michelin al petto, che immagina un locale fuori dagli schemi, lontano dal lusso e da certi conti astronomici: «I tempi sono cambiati, la gente non ha più voglia di andare al ristorante e vanno recuperate quelle cose che si sono un po’ perse». Aggiungendo, ovviamente, la garanzia di qualità di una carriera trentennale di successi: «I tortellini saranno una bomba, le crescentine e le tigelle le numero uno in circolazione, il ragù asciutto come non lo si trova più». E poi, prosegue Barbieri, «oggi Bologna è una città che ha una marcia in più: c’è Ryanair che ha portato migliaia di turisti e il parco di Eataly progettato da Oscar Farinetti sarà visitato da moltissima gente».
 

INSOMMA, uno degli chef più famosi d’Italia si rigenera nella sua città, libero dagli schemi e dalla necessità di dover imporre il proprio nome: «Non vedrete i titoloni ‘arriva Barbieri’, sarà un posto senza impegni. Poi magari uno viene a mangiare e mi trova lì, dietro ai fornelli». Un regalo alla città, anche per recuperare quelle tradizioni e quella atmosfera «da Osteria delle Dame» che ormai non si trova più: «Trent’anni fa a San Lazzaro c’era un posto che si chiamava ’dai vecchietti’. Entravi e ti apparecchiavi la tavola, aprivi la credenza e ti prendevi i bicchieri e le posate e intanto cucinavano delle fiorentine pazzesche... ecco, io vorrei una cosa così».

Federico Del Prete