Bologna, 16 settembre 2013 - Polveri sottili, ozono e biossido di azoto. Questi i pericoli maggiori per la salute degli emiliano-romagnoli secondo il report 2012 dell’Arpa sulla qualità dell’aria, diffuso oggi nel corso di un convegno che si è svolto all’auditorium di viale Aldo Moro.

La classifica per province vede come per il 2011 il primato di Rimini per l’aria migliore: in base all’indice messo a punto dall’Arpa le giornate dello scorso anno con aria “buona” o “accettabile” variano infatti dal 59% (Reggio Emilia e Piacenza) al 78% (Rimini). Nel mezzo, Parma (60%), Modena (61%), Ferrara (63%), Bologna (66%), Forlì-Cesena (73%) e Ravenna (76%). Rispetto al 2011 la situazione è migliorata soprattutto a Modena, Parma e Reggio Emilia. Passando ai singoli inquinanti registrati dalle 42 centraline di monitoraggio presenti sul territorio regionale le Pm10 hanno sforato i limiti annuali (media di 40 microgrammi per metro cubo) in tre casi, proprio a Parma, Reggio Emilia e Modena.

Per quanto riguarda invece il limite giornaliero (50 microgrammi, da non superare per più di 35 volte all’anno), sono 29 le stazioni che l’hanno superato nel 2012. “A Piacenza - riassume una nota della Regione - è successo per 2 stazioni su 4, a Parma 3 su 4, Reggio-Emilia 4 su 5, Modena 5 su 5, Bologna 5 su 7, Ferrara 3 su 5, Ravenna 2 su 4, Forlì-Cesena 3 su 5 e Rimini 2 su 4”. Di queste, quattro stazioni hanno avuto più di ottanta sforamenti del limite. Tra i picchi record di polveri segnalati nel report, i 246 microgrammi registrati dalla centralina parmigiana di Montebello.

Migliore la situazione per le Pm2,5: utilizzando il valore limite che entrerà in vigore nel 2015 (25 microgrammi per metro cubo), i superamenti sono stati registrati sono in due stazioni, Modena e Ravenna. Complice la seconda estate più calda dal 2000, sono inoltre invece superati i limiti giornalieri di concentrazione dell’ozono (media mobile su 8 ore di 120 microgrammi per metro cubo) in 30 delle 34 stazioni di monitoraggio, con solo 4 di queste (a Bologna, Ravenna, Forlì - Cesena e Rimini) nella norma. In “costante e progressivo miglioramento” la situazione del biossido di azoto, che non ha fatto registrare superamenti del livello orario di protezione della salute umana (200 microgrammi per metro cubo da non superare più di 18 volte all’anno) ma invece ha fatto segnare alcuni casi di superamento della media annuale (40 microgrammi per metro cubo) concentrati nelle aree urbane delle province centro-occidentali.

“E’ confermato - sottolinea ancora la nota della Regione - che le condizioni meteorologiche determinano in larga misura gli andamenti del particolato fine: gli anni 2011 e 2012 hanno presentato una tendenza all’aumento dei giorni di superamento dei limiti normativi, mentre l’inverno ‘12-‘13 mostra una sensibile diminuzione dei superamenti rispetto a quello precedente grazie alla forte piovosità dei primi mesi del 2013”.

Fonte Dire