Bologna, 21 dicembre 2013 - Ad accorgersene è stato un utente. Quel pavimento di piastrelle tipicamente anni sessanta, così anonime per tutti, lo ha, invece, da subito insospettito. All’epoca, infatti, per aumentare il potere ignifugo venivano spesso inserite all’interno fibre di linoleum. Che contengono parti di amianto.

Così, ha immediatamente presentato un esposto, chiedendo di verificare la situazione. Una segnalazione "presa subito sul serio" dall’Ausl di Bologna che ha predisposto controlli in una delle strutture più affollate della città. E di fronte al responso che dava ragione all’utente, è stata deciso che nei primi mesi del 2014 tutto il pavimento con fibre di amianto del poliambulatorio sarà via via sostituito con materiale moderno e più sicuro.

Nel frattempo, però, assicura l’azienda sanitaria, la situazione non deve destare preoccupazione: "Abbiamo inviato dei campioni al laboratorio specializzato di Arpa Emilia-Romagna che ha immediatamente controllato le fibre e ci ha confermato la presenza di amianto, ma senza pericoli per la salute delle persone", spiega Fausto Francia, direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl.

Tuttavia, la decisione di sostituire il pavimento è stata presa lo stesso: "C’erano tre strade possibili: lasciare tutto com’era, ‘incapsulare’ l’attuale strato stendendone uno nuovo sopra, oppure cambiarlo". La prima strada è stata esclusa, probabilmente per la volontà di sanare una situazione che poteva ingenerare allarme nell’utenza. La seconda, invece, presentava problemi tecnici: alzare, anche solo di qualche centimetro, il livello del pavimento avrebbe portato alla necessità di cambiare o ‘tagliare’ tutte le porte del poliambulatorio.


Dunque, via al cambio totale: "A inizio 2014, cominceremo la sostituzione delle piastrelle con le fibre di amianto per eliminare definitivamente il problema". Si tratterà, spiega ancora Francia, "di un lavoro a ‘scacchiera’", ovvero, per non ostacolare troppo l’erogazione dei servizi della struttura, "si opererà via via su piccoli settori, uno per volta". Tutto dorebbe concludersi nel giro di qualche mese: "Una scelta nel segno della maggiore prudenza possibile: preferiamo eliminare la questione alla radice, scegliendo la soluzione più sicura per non avere più problemi in futuro".

I pavimenti in linoleum o vinilamianto sono stati largamenti utilizzati fino agli anni ottanta, perché erano i più economici sul mercato. Gli edifici pubblici, soprattutto, vennero tappezzati di mattonelle quadrate sui 30-40 centimetri che, comunque, difficilmente rilasciano le fibre tossiche. L’importante, spiegano gli esperti, è mantenere in buone condizioni il pavimento, sigillando le fessure tra le piastrelle e sostituendo quelle rotte o logorate, una situazione comune in luoghi molto frequentati come un poliambulatorio. I primi interventi di sostituzione potrebbero riguardare il quarto piano, dove ci sono gli studi di specialistica. I primi allarmi sono partiti proprio da quella zona.

Federico Del Prete