Bologna, 11 marzo 2014 - HA TRASFORMATO la sua passione in un vero e proprio business (video). E pensare che quando si è iscritto all’università non pensava «che tra le possibilità di uno studente ci fosse anche quella di fare impresa». Jacopo Vigna trentenne di Udine laureato in Ingegneria all’Alma Mater racconta la sua avventura. Lui, con la sua start up MilkyWay, è uno dei protagonisti del video proiettato ieri nell’ambito del convegno di Almalaurea. Giorno dopo giorno ha creato la più grande community mondiale di appassionati di sport estremi. «Quando mi sono iscritto all’università — racconta — il mio concetto di imprenditore era quello di zio Paperone, di personaggi come Agnelli. Era un concetto un po’ stereotipato e mai avrei pensato di fare un’impresa anche partendo dal nulla».

DURANTE il periodo di studi, si accorge di quanta tecnologia c’è nel mondo delle corse e che si potrebbe trasferire agli appassionati di sport estremi. È un po’ così che nasce MilkyWay. «Sono partito con l’idea di vendere un brevetto — dice — e mi hanno spiegato che si poteva fare di più: creare un’azienda». Così è iniziato tutto. «Chiedevo in rete quali prodotti gli appassionati volessero, li compravo e li rivendevo. E così sono diventato il riferimento numero uno per il bike trial in Italia».

MILKYWAY, in pratica, realizza attrezzi per gli sport estremi. I clienti possono acquistare on line e comunicare tra loro. E il confronto dà spunti utili alla realizzazione di nuovi prodotti. «Per noi è uno stile di vita più che una passione», spiega Jacopo. Che ha realizzato anche la parte commerciale, MilkyWay shop. «È un sito di e-commerce in cui si trovano materiali difficilmente reperibili che servono nelle pratiche di action sport».

e. a.