Bologna, 30 marzo 2014 - HANNO superato i 70 anni e hanno deciso di mandare al diavolo il digital divide. Andando a scuola di web da ragazzi che potrebbero essere i loro nipoti. Vogliono imparare a twittare, chattare su Facebook, prenotare le vacanze con Tripdvisor, curiosare sui siti di ricette ma anche divertirsi e basta giocando a sudoku. Sono gli studenti del corso di ‘Internet per Umarells e Zdaore’, che torna dal primo aprile al Centroborgo, tavolini in galleria e lezione dalle 16 alle 18 (gli altri appuntamenti sono per il 3, l’8 e il 10). Si ferma chi vuole e non si paga.

L’esperimento è partito nel 2011 alle Officine Minganti con 10 studenti e ha contagiato le balotte di pensionati, nel 2013 erano diventati 35. E va bene che qualcuno alla richiesta di indirizzo (mail) dava quello di casa. Però c’era anche chi si presentava con il tablet e twittava in diretta, ‘siamo qui per imparare a usare queste diavolerie’. Da chi? Nella risposta sta l’altra parte della storia. Perché quest’anno in cattedra non ci sono solo le ragazze di SocialLab, società di comunicazione nata come spin off di TagBolab, laboratorio di marketing territoriale 2.0 di Scienze della Comunicazione (responsabile la prof Pina Lalli). Stavolta sono stati arruolati anche gli studenti del corso, format di successo già replicato in altre città e disegnato con il tocco di Michele D’Alena, nel social media team del Comune. I risultati? Fateci un salto!

Rita Bartolomei