Bologna, 14 maggio 2014 - Piu’ di 2,3 milioni indennizzati dalla compagnie telefoniche e dalle pay tv ai cittadini dell’Emilia-Romagna nel 2013. Lo scorso anno il Corecom, l’authority regionale per le telecomunicazioni, ha ricevuto 4.757 domande (+2,85% rispetto al 2012, quando pero’ gli indennizzi toccarono addirittura quota 2,9 milioni) da utenti in lite col proprio gestore telefonico o fornitore di servizi tv. L’operatore che ha fatto scattare piu’ richieste di conciliazione al Corecom lo scorso anno e’ Vodafone (989 istanze), seguito da Telecom (916) e Fastweb (599).

In tutto nel corso dello scorso anno si sono conclusi 4.805 procedimenti, oltre la meta’ dei quali con un accordo tra cittadino e gestore. Sulle 2.792 conciliazioni concluse con un accordo totale o parziale (di qui gli indennizzi per 2,3 milioni di euro) l’importo medio a favore dell’utente e’ di circa 400 euro, anche se ci sono stati picchi anche da 20.000 euro risarciti. Qualche volta pero’ a pagare sono stati gli utenti: agli operatori sono andati 308mila euro.

Il bilancio delle conciliazioni e’ stato stilato oggi in una conferenza stampa dalla presidente del Corecom Giovanna Cosenza e dalla numero uno dell’assemblea legislativa Palma Costi. “In tempi in cui si parla di costi eccessivi, scandali e inefficienze della pubblica amministrazione - rivendica Cosenza - il Corecom ha un costo inferiore al milione di euro e restituisce ai cittadini piu’ del doppio rispetto a quello che costa”. In questo caso, rincara la presidente dell’assemblea legislativa, “e’ il pubblico che interviene su inefficienze del privato. Il cittadino dell’Emilia-Romagna che ha usufruito di questo servizio e’ contento, ma sarebbe piu’ contento se gli facessero la fatturazione corretta”.

Eppure il servizio (gratuito) offerto dal Corecom e’ poco conosciuto soprattutto dai cittadini che frequentano meno il web. Tanto che Costi annuncia, successivamente al periodo elettorale, una richiesta a tutti i sindaci della regione perche’ rendano piu’ visibile il Corecom attraverso gli Urp e i siti istituzionali.
Forse il luogo in cui c’e’ piu’ lavoro da fare e’ Piacenza, la provincia che ha visto arrivare nel 2013 il piu’ basso numero di domande (appena 90). In testa c’e’ Bologna, con 1.716 istanze (36% del totale), seguita da Forli’-Cesena (657), Modena (520) e Ravenna (462). In cima alle ragioni di controversia ci sono invece le presunte errate fatturazioni (1.781 nel 2013), seguono i disservizi (674), la mancata portabilita’ del numero di linea fisso (506) e i problemi di recesso (466).