Bologna, 22 maggio 2014 - Una 'app' che salva la vita. Si chiama 'Sos sordi' la nuova applicazione per smartphone e tablet che permette alle persone sorde di chiedere aiuto, in caso di bisogno, a polizia,  vigili del fuoco o 118 grazie a un semplice tocco sull'apposita icona.

La novità è al centro di un protocollo d'intesa che coinvolge tutte le Questure dell'Emilia-Romagna, firmato oggi a Bologna dal questore Vincenzo Stingone, assieme ai colleghi di tutte le altre città della regione, e dai rappresentanti dell'Ente nazionale sordi (Ens). Il servizio è già attivo in Calabria, Basilicata e Lombardia. In Italia sono oltre 60.000 le persone sorde potenzialmente interessate, in regione circa 4.000, a Bologna 1.200.
 

La 'app', già disponibile per dispositivi Apple e dalla prossima settimana scaricabile gratuitamente anche per Android, consente di mandare subito una richiesta alla polizia, che viene ricevuta sotto forma di e-mail dalla centrale operativa, che a 'Sos sordi'  ha riservato una casella di posta dedicata e allarmata (cioè all'arrivo di ogni mail c'è un avvertimento sonoro).


Nel messaggio, grazie a un'opportuna configurazione, sono già presenti i dati di chi lo ha inviato, il luogo da dove parte la richiesta (possibile grazie alla geolocalizzazione) e anche il tipo di emergenza: ai vigili del fuoco, per esempio, si potrà chiedere aiuto per una fuga di gas, un incendio in auto o in casa oppure se si è rimasti bloccati in ascensore; alla polizia, invece, si può chiedere un intervento per ladri in casa, rissa, rapina, violenza sulle donne o su minori; al 118 ci si può infine rivolgere per emergenze quali infarto, ferita o frattura grave, ustione, bambino ferito o parto. Per ogni emergenza c'è appunto un'icona specifica. L'agente del 113 che riceverà la mail provvederà a inviare una pattuglia oppure, se necessario, ad avvertire vigili del fuoco e 118.


"Siamo orgogliosi di questo progetto -  commenta Stingone - è un servizio estremamente utile che consente di comunicare tempestivamente e segnalare una situazione di pericolo. Proviamo ad abbattere con una
picconata  i muri di silenzio che a volte si creano fra i sordi e le istituzioni e forze dell'ordine, superando ostacoli a volte rimessi solo alla solidarietà di familiari e vicini di casa".


"ll sistema è intuitivo e fatto di immagini, dato che spesso i sordi non hanno un buon italiano e per loro è difficile spiegare agli operatori il problema. Voglio ringraziare le Questure per la collaborazione e disponibilità.

A Salerno grazie a questo sistema un uomo ''intrappolato'' in casa è stato liberato dai vigili del fuoco", spiega Giuseppe Corsini, presidente nazionale dell'Ens. ''Grazie a questo sistema, e alla disponibilità delle Questure, ci sentiamo più sicuri'', aggiunge il presidente dell'Ens dell'Emilia-Romagna Rita Gamberi.