Bologna, 30 giugno 2014 - Pennelli e pedali per rivendicare i diritti dei ciclisti. Il 'Mobility mass day' che era stato programmato per giovedì scorso e rimandato per pioggia si svolgerà mercoledì 2 e sono già quattrocento le adesioni raccolte sul web. Dalle 18,30, in piazza Santo Stefano, inizia la "cerimonia" di pittura: chi sceglierà il costume adamitico, infatti, verrà mascherato con il body painting, ossia la pittura creativa di tutto il corpo.

Ma il nudismo non è obbligatorio, come specificano gli organizzatori stessi. «Iniziative simili sono diffuse in tutto il mondo — spiega l’attivista di Salvaiciclisti Simona Larghetti —. All’inizio avevamo pensato di farla in costume, ma poi abbiamo detto ‘e perché non nudi?’. Non vogliamo essere offensivi o provocatori, anche per questo abbiamo pensato al body painting. Vogliamo solo divertirci in modo originale ed educare chi partecipa e chi convive con noi ciclisti a condividere la strada serenamente, ciascuno rispettando le regole». Alle 19,30 - se Giove Pluvio non ci rimetterà lo zampino - si parte: il percorso verrà deciso sul momento, a seconda dei partecipanti. «Ma non c'è rischio di denunce?», chiede una ragazza sul web. «In gruppo credo proprio di no. Comunque un po' di incoscienza ogni tanto...» è la maliziosa risposta.