25 aprile 2022, così Bologna celebra la Liberazione

La vicesindaca Emily Clancy: "La guerra è arrivata alle porte dell’Europa, e questo ci tocca nel profondo. Un abbraccio all'Ucraaina". Applauso in sostegno dell'Anpi

La commemorazione del 25 aprile a Bologna: piazza Maggiore (Fotoschicchi)

La commemorazione del 25 aprile a Bologna: piazza Maggiore (Fotoschicchi)

Bologna, 25 aprile 2022 - Risuona, forte, la voce della libertà. E riecheggia, vivo, il ricordo. Quello tramandato di generazione in generazione, per commemorare chi 77 anni fa ha consentito di tradurre il 25 aprile nella storica data che aprì, dopo le ingiurie della seconda guerra mondiale, le porte della Liberazione.

Stamattina, dopo l'alzabandiera in piazza Nettuno e la deposizione delle corone al Sacrario dei Caduti, intorno al Gigante centinaia di cittadini hanno preso parte alla cerimonia: dopo due anni di manifestazioni condizionate dalla pandemia, ora la piazza torna a costellarsi di volti, e soprattutto di Storia e storie. C’è chi alza al cielo il tricolore, chi si commuove e chi, insieme ai figli, celebra la giornata attraverso canti, racconti e profondi interventi.

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A cominciare da quello della vicesindaca Emily Clancy: “In questi giorni, nel 1945, la nostra città, il nostro Paese, l’Europa vennero liberate e il nazifascimo sconfitto: la portata storica di questo evento è tale che a distanza di 77 anni ancora ne godiamo in ogni nostra azione quotidiana. La fine della seconda guerra mondiale ha significato la fine dell’idea più buia della storia dell’umanità, quella che ci potesse essere per nascita un popolo superiore ad un altro: se non piantiamo forti le radici della memoria, quel male può tornare travolgente”.

“Ricordiamo, infatti, come oggi sia un 25 aprile in cui la guerra è arrivata alle porte dell’Europa, e questo ci tocca nel profondo - aggiunge Clancy - perché fu proprio la conquista della libertà e della pace il preludio per la nascita della nostra Repubblica. All’Ucraina va oggi il nostro abbraccio”.

Nel giorno della Liberazione, infatti, gli sguardi si proiettano oltre ai propri confini. E ripercorrono le storie delle vittime, come quelle di chi perde la vita nella strage del 2 agosto: “Sono trascorse poche settimane da una sentenza di primo grado, storica, nel corso del processo ai mandanti della strage ottenuto solo grazie alla caparbietà dell’associazione dei familiari delle vittime, degli avvocati di parte civile, dalla procura generale e dei giudici. Abbiamo udito condanne che hanno inchiodato depistatori e trame occulte - scrive il sindaco Lepore nella lettera letta al pubblico stamattina in Piazza -. Da questa città partigiana, noi dobbiamo riaffermare che la costituzione e la strada necessaria per combattere il fascismo”.

Non è mancato poi, un applauso in sostegno dell’Anpi, a seguito delle accuse che negli ultimi giorni si sono scatenate sull’associazione partigiani italiani. “Grazie al sindaco Lepore per la solidarietà e a tutti coloro che ci sono stati vicini in questi giorni: l’Anpi è la casa degli antifascisti - afferma la presidente Anpi Bologna, Anna Cocchi - e battersi contro il fascismo significa battersi per la giustizia e la libertà”. 

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