REDAZIONE BOLOGNA

A Teatri di Vita è tempo di ’resiDanze’

La rassegna in due tranche fra oggi e domani e a metà del mese di giugno. Si parte con Bianchi e Scappa.

La performance di. Paola Bianchi, danzato e creato da Barbara Carulli, Sara Cavalieri e Valentina Foschi

La performance di. Paola Bianchi, danzato e creato da Barbara Carulli, Sara Cavalieri e Valentina Foschi

Sei appuntamenti con la danza e il teatro fisico per la nona edizione di ResiDanze di primavera, festa della creazione artistica e occasione di incontro e scambio tra artisti e spettatori, realizzata da Teatri di Vita con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e della Fondazione Carisbo.

L’appuntamento con il lavoro e le performance di Paola Bianchi, Ludovico Cinalli, Michelle Scappa, Nicola Cisternino, Angelo Petracca e Aline Nari, è negli spazi interni ed esterni di Teatri di Vita (via Emilia Ponente 485, Bologna; tel. 333.4666333; teatridivita.it), in due momenti: oggi e domani e da giovedì 12 a sabato 14 giugno, con inizio alle 19. Gli spettacoli-studio sono presentati dalle sei compagnie al termine di due settimane di residenza artistica negli spazi di Teatri di Vita nell’ambito del programma Artisti nei territori della Regione Emilia-Romagna. ResiDANZE di primavera fa parte di Bologna Estate 2025.

In questa prima tranche, a condividere il lavoro sono Paola Bianchi, che presenta una nuova versione di Trakt, esplorazione del corpo e archivio del gesto e del movimento; Michelle Scappa, che con Dead river indaga i rapporti del corpo con i luoghi nell’imminenza delle calamità naturali; e Ludovico Cinalli, nel progetto teatrale-musicale 20th Century Dux che sperimenta modelli di narrazione pop per parlare di Mussolini alle giovani generazioni.

Il secondo blocco da giovedì 12 a sabato 14 giugno presenta al pubblico altri tre lavori. La danza di Nicola Simone Cisternino indaga le ‘stelle’ del mondo dello spettacolo in relazione all’archetipo del ‘re’ in Roi; Angelo Petracca ci porta, invece, in Kittens, nelle ambiguità del mondo digitale e nella fascinazione tra tenerezza dei gattini e orrore del futuro distopico. Infine, Primo studio su Danza in Silenzio di Aline Nari (solo 13 e 14 giugno) presenta una ricerca radicale sul corpo e la spiritualità, al termine di un percorso di partecipazione.