Abbado sul podio del romanticismo

Domani al Manzoni il concerto della Filarmonica con Benedetto Lupo. Musiche di Schumann e Mendelssohn

Migration

di Marco Beghelli

Nominato 10 mesi fa direttore musicale della Filarmonica del Comunale Bologna, Roberto Abbado dirigerà domani (all’auditorium Manzoni, ore 20.30) il suo primo concerto nella nuova veste ufficiale, inserito come tutti i concerti della Filarmonica all’interno della stagione sinfonica del teatro (gli strumentisti della Filarmonica siedono solo in parte anche nell’Orchestra del Comunale). In programma, il Concerto per pianoforte e orchestra di Robert Schumann, con solista Benedetto Lupo, e la Terza Sinfonia ‘Scozzese’ di Felix Mendelssohn.

Maestro, si rinsalda dunque il suo rapporto con la Filarmonica.

"Il mio primo concerto al Comunale risale al lontano 1979, ma con la Filarmonica – di più recente fondazione – tutto è cominciato nel 2009, quando mi riservarono l’onore di dirigere il loro primo Cd. Il rapporto si stringe ora a partire da questo concerto, inizio di una collaborazione istituzionalizzata di cui sono veramente felice. Un secondo appuntamento è già programmato per il prossimo aprile, in stretta continuazione con questo, riproponendosi l’accoppiata Schumann-Mendelssohn".

Una doppia faccia del Romanticismo?

"Di certo Mendelssohn era un uomo di formazione classica, grande intellettuale, ed essendo di famiglia benestante ha potuto permettersi di viaggiare molto, fin nella Scozia che ispira la sua Terza Sinfonia. Ma per comporre tale partitura impiegò ben 12 anni, segno di un’inquietudine artistica che lo avvicina a Schumann, anima tormentata per eccellenza. Schumann si può invece contrapporre a Mendelssohn per la continua ricerca del ‘nuovo’ che caratterizza le sue creazioni: come già Beethoven e Berlioz, Schumann ha fatto della ‘scomodità’ esecutiva una delle sue peculiarità compositive, perché dallo sforzo fisico e mentale scaturisce una tensione peculiare per chi esegue e per chi ascolta. Come nel Concerto che eseguiremo, dove nell’ultimo movimento emergono due lunghi passaggi in cui orchestra e pianoforte suonano su differenti metri musicali sovrapposti: tre quarti contro tre mezzi. Lo stesso Concerto nella sua interezza si propone agli esecutori come qualcosa di anomalo: sappiamo bene che quando pianista e orchestra si trovano in buona sintonia nel primo movimento, potrebbero faticare con il terzo e viceversa".

Con Benedetto Lupo c’è un rapporto consolidato?

"Al contrario, è la prima volta che ci vediamo! Lo ammiro da tanti anni, ma ci incontriamo solo ora. Il contatto avviene grazie a Guido Giannuzzi, professore d’orchestra nella Filarmonica e suo presidente (la Filarmonica è autogestita dagli strumentisti stessi): è stato Benedetto Lupo a proporgli di eseguire Schumann, una proposta che ho condiviso subito con grande gioia".

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro