Abiti falsi, scatta il blitz a Funo

Aniello Califano, 42 anni, era alla testa dell’associazione a delinquere decapitata dalle Fiamme Gialle

Migration

I capi contraffatti, realizzati in Turchia e in Cina, arrivavano alla ditta Italian Job del CenterGross di Funo. E da lì venivano smistati negli outlet e nei negozi, con la complicità dei negozianti che ben sapevano di stare acquistando merce falsa. Erano pezzi contraffatti, ma particolarmente ben realizzati, tanto da trarre in inganno anche l’occhio del cliente più allenato quelli che smerciava Aniello Califano, 42 anni, titolare dell’azienda di vendita all’ingrosso di Funo di Argelato. L’uomo finito ai domiciliari, originario di Pagani, nel salernitano, era alla testa dell’associazione a delinquere dedita al traffico di abbigliamento contraffatto decapitata ieri dalla Guardia di Finanza di Napoli. L’operazione Italian Job, che prende il nome proprio dalla ditta di Califano, ha portato all’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare tra i membri del sodalizio che avevano messo su una fitta rete di distribuzione sia fisica che on-line di abiti, scarpe e accessori tarocchi, ma in (quasi) tutto simili agli originali. Una rete che, partendo da Funo, si allargava a Napoli, Caserta, Salerno e Roma. Califano, oltre a smistare, tramite la sua ditta, la merce ai negozi, come accertato dalle fiamme gialle partenopee trattava direttamente anche con i produttori turchi. I finti abiti griffati erano molto ben confezionati e per questo avevano costi molto più alti della merce destinata di solito alle bancarelle degli abusivi. E venivano quindi distribuiti, mischiati ai capi originali, ai negozi, con la complicità dei venditori, che sono stati indagati.

n. t.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro