NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Abusata a 13 anni in strada alla fermata del bus: caccia al colpevole

Il tentativo di stupro è avvenuto in zona Barca, il primo novembre. La giovanissima è riuscita a sottrarsi all’uomo, scappando a casa. A dare l’allarme è stata la sorella più grande che ha chiamato il 113

Abusata a 13 anni alla fermata del bus: caccia al colpevole

Abusata a 13 anni alla fermata del bus: caccia al colpevole

Bologna, 15 novembre 2023 – Ha lottato con le unghie e con i denti, per sottrarsi a quel bruto che la stava toccando e spogliando. E che ha tentato di stuprarla. Lei, poco più che una bambina, tredici anni appena. Le violenze sessuali, a Bologna, non risparmiano nemmeno le ragazzine. E l’orrore, ancora una volta, avviene per strada.

Abusata a 13 anni alla fermata del bus: caccia al colpevole
Abusata a 13 anni alla fermata del bus: caccia al colpevole

Stando a quanto trapela, nel massimo riserbo degli inquirenti, teso anche a tutelare la giovanissima vittima di questa brutalità, l’aggressione sessuale è avvenuta la sera del primo novembre, in zona Barca, intorno alle 23.

La ragazzina era scesa da un bus e stava tornando a casa, quando è stata aggredita, mentre si trovava ancora nei pressi della fermata, da un uomo, stando alla descrizione fornita dalla vittima di origine centrafricana.

L’uomo ha afferrato la tredicenne e ha iniziato a toccarla, tentando di toglierle i vestiti e arrivando a tentare di stuprarla. Lei, benché spaventata, non si è arresa per un attimo a quella violenza, ha reagito con tutte le sue forze, riuscendo a sottrarsi a quell’abbraccio schifoso e a scappare via.

Si è rifugiata a casa, provata, in lacrime e stravolta. E si è confidata subito con la sorella più grande. È stata la ragazza a chiamare la polizia, raccontando quello che era accaduto. In un attimo alla Barca sono arrivate più volanti della Questura, per ascoltare la tredicenne e per cercare di individuare il suo aggressore, per capire se lo conoscesse o se non lo avesse mai visto prima, se potesse ancora essere nel quartiere.

Nella strada dove la giovane ha raccontato di essere stata aggredita è intervenuta anche la Scientifica, per individuare eventuali tracce lasciate dal bruto e per verificare la presenza di telecamere. E dopo il primo intervento, l’indagine è passata alla Squadra mobile, che sta lavorando per individuare il violentatore.

La giovanissima, quella stessa sera, è stata accompagnata all’ospedale Maggiore, per essere sottoposta, come da prassi, al protocollo Eva per le vittime di violenza sessuale. Una storia terribile, su cui gli investigatori della Squadra mobile adesso lavorano nel massimo silenzio, dopo aver informato la Procura e ascoltato la bambina in audizione protetta.

Una vicenda che pone di nuovo l’attenzione sulla sicurezza delle donne a Bologna, dove nel giro di due mesi si contano una decina di aggressioni sessuali in strada. Alcune anche ai danni di minorenni, come questo episodio, tenuto riservato per due settimane, e l’aggressione a una quindicenne da parte di due coetanei tunisini poi fermati dai carabinieri, avvenuta pochi giorni fa su un autobus, nell’indifferenza generale.

Un problema che si mostra in tutta la sua gravità, in una sorta di crescendo terribile: un’emergenza di sicurezza, ma anche sociale e culturale, su cui non si può abbassare la guardia, su cui vanno costruite, tutti insieme, dal Comune alle forze dell’ordine, strategie di difesa.