Accuse al Pd, Santori finisce nella bufera

La Sardina smorza i toni, ma è bersaglio delle critiche di dirigenti e amministratori. Fa eccezione la prodiana Zampa: "Merita rispetto"

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L’ennesimo affondo sul Pd di Mattia Santori ("partito malato, bisogna andare oltre") nell’intervista al Carlino manda su tutte le furie i dem bolognesi. Tant’è che la Sardina ieri, pur tenendo il punto ("Pd acciaccato"), ha teso la mano ai dem ("torneremo a fare festa, insieme"). Ma il malumore nell’ex partitone è rimasto. Ad aprire le danze è il vicesegretario della Federazione, Matteo Meogrossi: "Un giorno tossici. Oggi malati. Un partito dal quale secondo Santori devono uscire alcune persone altrimenti lui non s’iscrive. Ma dire basta a chi eletto con il Pd passa il suo tempo a sputare addosso al Pd no?", il post del vice della segretaria Federica Mazzoni. Sulla stessa linea diversi i dirigenti e amministratori del Pd bolognese che hanno messo ’mi piace’, come Matteo Ruggeri e Valerio Gualandi (della segreteria), i consiglieri Franco Cima e Loretta Bittini (che commenta: "Non ho voglia di essere insultata"), Adriana Lo Cascio (presidente del quartiere San Donato-San Vitale), Paolo Cavalieri (consigliere di quartiere al Santo Stefano: "abbia più rispetto") e Anna Chiara Strapazzon (segretaria dell’Unione Pd Santo Stefano). Critico anche il dem Davide Di Noi ("Mattia scenda dal piedistallo"), mentre difende la Sardina la storica portavoce di Prodi, la senatrice Sandra Zampa: "Al netto della franchezza che in una persona giovane prevale sempre, dice cose che meritano rispetto. Non possiamo dire che vogliamo i giovani e poi stracciarci le vesti perché non sono come vogliamo noi. Preferisco un giovane con cui litigare che però partecipa, a uno indifferente che non va a votare".

Di tutt’altro avviso la minoranza dem e chi sostenne Dario Mantovani al congresso. In primis, Giuseppe Paruolo che bolla Santori "come uno dei tanti che vorrebbe trasformare il Pd in una riedizione del Partito Radicale. Trasformazione già in atto, come dimostrano i risultati elettorali che ci vedono sempre più residuali".

ros. carb.

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