Acer Bologna, inquilini di via Gandusio all’attacco "Viviamo in un cantiere"

I residenti si lamentano: "I lavori vanno a rilento La situazione è la stessa da tre anni e c’è un solo parcheggio interno"

Giampiero Volpi, 66 anni, è uno degli inquilini del complesso Acer di via Gandusio

Giampiero Volpi, 66 anni, è uno degli inquilini del complesso Acer di via Gandusio

Bologna, 4 ottobre 2021 - "Sono passati tre anni e tre mesi e viviamo ancora dentro un cantiere". Giampiero Volpi, 66 anni, è uno degli inquilini del complesso residenziale dell’Acer in via Gandusio. Quegli stessi palazzi che, nel 2017, vennero sgomberati dall’occupazione abusiva per dare il via ai lavori di ristrutturazione e alle procedure di assegnazione. "Il 2 luglio del 2018 – ricorda Volpi – ci vennero assegnati i primi alloggi. Nel frattempo erano iniziati i lavori di restaurazione e c’era già il cantiere, ma ci rassicurarono promettendo che il disagio sarebbe durato pochissimo. Giusto il tempo di terminare il lavoro di cappottatura termica".

Tuttavia la ristrutturazione degli appartamenti e la fornitura di servizi è proseguita senza interruzioni, l’unico intoppo, come denunciano i residenti, riguarda la cappottatura, per la quale il complesso è ancora recintato da lamiere da oltre tre anni. "Il cantiere ci impedisce di avere dei parcheggi interni – sottolinea Volpi –, io ho la sclerosi multipla e a piedi posso fare 50 metri. Quando l’abbiamo fatto presente all’Acer, ci è stato concesso l’utilizzo di un parcheggio, ma uno non basta perché ci sono anche altre persone con disabilità".

A lamentarsi della situazione c’è anche Elena Yereghe, 65 anni, che vive nello stabile dal 2019: "I lavori vanno a rilento, il cantiere a volte si ferma per una settimana o per un mese. Ci lavorano solo due o tre operai e di questo passo non finiranno mai". Ma non è dello stesso parere Alessandro Alberani, presidente dell’Acer Bologna: "I civici 10 e 12 sono già stati completati, compresa la cappottatura. Riguardo i civici 6 e 8, a causa del Covid c’è stato un ritardo nell’approvvigionamento dei materiali. Durante agosto, poi, abbiamo avuto sempre più di 30 gradi e i cappotti con quelle temperature non si possono fare".

A infastidire il presidente, però, è la presunta voce riportata dagli inquilini sulle tempistiche rivelate dagli operai: "Non ci credo che i nostri operai abbiano detto che ci vorranno altri due anni per ultimare i lavori, queste sono supposizione degli inquilini". Alberani, infatti, afferma che "nella relazione dell’ufficio tecnico è specificato che entro gennaio saranno finiti tutti i cappotti".  

Dopo aver affermato che "i residenti stanno denunciando ingiustamente le responsabilità di Acer", Alberani non solo si difende, ma attacca: "In quegli stabili lasciano le bici sotto il porticato in modo irregolare, continuano a buttare oggetti dalle finestre e commettere atti vandalici. Quindi da oggi in poi se troviamo qualcuno che commette tali irregolarità prenderemo le dovute conseguenze senza esitare". Poi aggiunge: "L’Acer sta rispettando i tempi".  

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