Achille Lauro tra Sanremo e Bologna: "Vado all’essenza della musica"

Il cantautore sarà domani al Festival e lunedì all’Europauditorium con il tour ‘Unplugged’. "Ho aperto un nuovo capitolo della mia carriera"

Achille Lauro: "Vado all’essenza della musica"

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Bologna, 10 febbraio 2023  – Domani sera sarà ospite del Festival di Sanremo, sotto la luna di Piazza Colombo, per aggiungere una quinta esperienza in Riviera alle tre già maturate da concorrente e a quella nei panni di ospite-performer del 2021.

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Dalla Città dei fiori, però, Achille Lauro raggiungerà direttamente Bologna, dove lunedì stacca la spina per reinventare passato e presente sul palco dell’Europauditorium, affiancato da una band di cinque elementi formata da Gregorio Calculli al pianoforte, Marco ‘Lancs’ Lanciotti alla batteria, Nicola Iazzi al basso, Riccardo ‘Kosmos’ Castelli e Amudi Safa alle chitarre e Sofia Volpiana al violoncello.

Lauro, com’è nata la scelta di questo tour ‘unplugged’?

"È nata dal fatto che le parole hanno sempre mantenuto una centralità assoluta nella musica che faccio, perché mi sento anch’io figlio della grande scuola della canzone d’autore. Le mie canzoni nascono così: chitarra e voce".

Un ritorno all’essenza delle cose.

"A fine anno il singolo Che sarà ha annunciato un nuovo capitolo della mia carriera, che intendo aprire con questo tour unplugged e con quello nelle scuole. L’idea di ‘unplugged’ mi riporta alla mente il disco, famosissimo, dei Nirvana e la sua scarna immediatezza. Fra l’altro sono diversi i brani che in questa nuova veste cambiano fisionomia, a cominciare da Bam Bam Twist che ora sembra una ballad. Ma ho pure ripreso vecchi pezzi che non eseguivo da tempo come quella Dio c’è risalente al mio secondo album".

Ha in mente un album dal vivo?

"Non lo so, ma sto bollendo. Di sicuro registrerò tutto e poi si vedrà, magari renderò disponibile qualcosa sulle piattaforme. Vedremo".

Nel 2022 lei è passato da Sanremo all’Eurovision, al tour con orchestra. Rifarebbe tutto?

"Onestamente, sì. Se c’è una cosa di cui sono contento è quella di aver portato sul palcoscenico sempre me stesso senza alcun compromesso. Lavorando in team, sono portato considerare il lato buono delle esperienze e a imparare sempre qualcosa. A Sanremo, ad esempio, sono sì arrivato 14°, ma il duetto di Sei bellissima con Loredana Bertè è diventato una pietra miliare della mia carriera. Mi sono emozionato tantissimo e pure il pubblico, credo".

Prima accennava al progetto ‘Achille Lauro nelle scuole’.

"Lo vivo come un arricchimento. Il mio ultimo singolo parla dell’incertezza del futuro e così ho pensato di parlarne con chi vive di attese e di speranze: i ragazzi dei licei. Gli spiego che il fallimento sta alla base del successo. E che se non ci fossero stati certi burroni nella mia vita, non avrei fatto poi determinate scelte per risalire. A Sanremo con Rolls Royce mi sono giocato la camicia, ma è stato l’all-in giusto".

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