Addio a Tonino Berti, il re della dolcezza

Si è spento a ottant’anni lo storico fondatore della pasticceria di Toscanella. Il ricordo dei parenti: "Entusiasta di tutto, fino all’ultimo"

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di Gabriele Tassi

Da Moser a Pantani, la colazione dei campioni si faceva nella sua pasticceria. Ha vissuto di passione ciclistica e sacra dedizione per il lavoro Tonino Berti mancato l’altra sera a 80 anni. Fondatore dello storico locale di Toscanella, aggrappato alla via Emilia, è sempre stato una presenza costante e confortante tra le dolcezze che ancora oggi escono da quel forno. "Ci diceva sempre che quando ha iniziato l’attività nel 1964 il suo pensiero era questo: ’L’impegno è tanto grande non c’è tanta esperienza ma l’idea mi entusiasma e ho deciso di fare il grande passo’ – lo ricordano le figlie, Patrizia e Raffaella e la moglie Natalia –. Ecco l’entusiasmo non gli è mai mancato nel fare le cose e la grinta nell’affrontare anche le difficoltà anche nel combattere contro la malattia non si è mai tirato indietro ha lottato fino all’ultimo Per questo siamo orgogliosi di lui".

Nel nome di chi ha sempre amato tutto ciò che faceva, dedicandovi gli sforzi di una vita intera ieri mattina la pasticceria è rimasta aperta e ha servito i propri clienti. Probabilmente lui avrebbe voluto così. Antonio, per tutti ’Tonino’, "era molto devoto al ciclismo – ricorda il nipote Leonardo –, amico di Romano Cenni e Luciano Pezzi, ogni volta che passava il Giro d’Italia (tre volte davanti alla pasticceria, ndr), per lui era una grande festa", poi tutti i campioni della Mercatone Uno facevano colazione lì.

Ma era con la farina e con lo zucchero che Tonino ci sapeva davvero fare. Tredici anni appena quando iniziò a lavorare come garzone da un fornaio. Fino a quando, nel 1964, si lanciò nell’avventura della sua vita, aprendo, assieme ai due fratelli, Luigi e Livio, la prima bottega Berti in via di Mezzo. Si arriva agli anni Settanta e la famiglia si trasferisce nel locale che ancora oggi occupa sulla via Emilia. Passano gli Ottanta, Novanta e Duemila: l’azienda cresce fino a oltre una quindicina di dipendenti e i panettoni di Berti, cominciano a farsi pure una fama internazionale. Merito in gran parte proprio del carattere di Tonino: "Sapeva farsi voler bene da tutti – confermano Leonardo e le figlie –. Era una persona buona e generosa, sapeva ascoltare e donare. Un uomo paziente e anche determinato".

Motivatore d’altri tempi e "vero cuore dell’azienda – prosegue Leonardo – per me è come se fosse mancato un secondo padre". Già, perché il buon Berti, assieme ai due fratelli è riuscito a creare una bella impresa familiare, istruendo e dando lavoro a più di una generazione.

Ieri lo ha ricordato anche il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi: "Esprimo cordoglio, a nome personale e del Comune, per la scomparsa di Tonino Berti. Un grande imprenditore ma soprattutto un uomo pieno di energia, passione ed entusiasmo che ha saputo lasciare un segno indelebile nella nostra comunità. Lo ricorderemo con riconoscenza. In questo momento siamo vicini, con affetto, alla famiglia". Sarà possibile dare l’ultimo saluto a Tonino mercoledì alle 8,45 partendo dalla camera mortuaria di Imola per la Chiesa parrocchiale di Toscanella.

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