Addio al partigiano Remo Passerini. Eroe della battaglia di Porta Lame

All’età di 17 anni era entrato nelle file della Resistenza e fu poi internato a Bolzano.

Un pezzo di storia partigiana, l’ennesima memoria storica che se ne va: si è spento Remo Passerini (nella foto), combattente di Porta Lame. Passerini, partigiano combattente a 17 anni, della quarta Brigata Venturoli Garibaldi, se n’è andato giovedi sera, presso la Casa per anziani Pertini di Altedo, dove aveva raggiunto l’età di 96 anni ancora lucido: ricordava tutto della sua vita di resistente. Si manteneva informato dai giornali sugli avvenimenti politici attuali e condivideva con passione le iniziative dell’Anpi dove era iscritto fin dalla sua fondazione.

Aveva operato, ricorda una nota dell’Associazione partigiani, nel ‘44 nella pianura bolognese, presso Malalbergo, dove era stato arrestato poi rilasciato dalla polizia repubblichina. Ritornò nella formazione partigiana, e nel novembre dello stesso anno partecipò con il suo reparto alla Battaglia di Porta Lame. Remo fu, poi, nuovamente arrestato, torturato, rinchiuso con altri al cinema di Altedo, da cui tentò di fuggire. Rinchiuso nei carri merce venne internato nel campo di concentramento di Bolzano, dove patì freddo, fame, sevizie. Venuta la liberazione, con altri partigiani fece un lungo, doloroso e avventuroso ritorno verso casa, ad Altedo. E di questo ritorno non faceva che raccontare tra aneddoti divertenti, quanto dolorosi.

Dagli anni ‘50 ha abitato a Bologna, a Santa Viola. La veglia a Remo si terrà alla camera mortuaria dell’ospedale di Bentivoglio dalle ore 9,30 alle 10,30 di domani, lunedì 18 dicembre. Quindi, alle 11, la salma verrà tumulata nel cimitero di Altedo. L’Anpi sarà presente con la bandiera, con i fazzoletti tricolore, e con alcuni libri "Albo delle staffette e partigiani di Santa Viola", che verranno distribuiti a familiari e conoscenti, e dove in varie pagine Remo Passerini ha descritto come entrò nella Resistenza, la battaglia di Porta Lame, la prigionia e la Liberazione verso Bologna. Le sue memorie da partigiano sono anche descritte in una intervista video pubblicata sul sito ’noi partigiani’.

Zoe Pederzini