FRANCESCO MORONI
Cronaca

Addio Rostom e Casa Willy: "Presto due nuovi centri"

L’assessore Rizzo Nervo sulle strutture per il contrasto all’emarginazione: "Non sono adatte e necessitano di lavori: vogliamo trovare soluzioni diverse".

Addio Rostom e Casa Willy: "Presto due nuovi centri"

Addio Rostom e Casa Willy: "Presto due nuovi centri"

Rizzo Nervo, lei e Matteo Lepore nell’ambito della settimana del sindaco nel quartiere San Donato avete effettuato un sopralluogo su due strutture per il contrasto all’emarginazione: il centro Rostom e Casa Willy, entrambi in via Pallavicini. Cos’è emerso?

"Abbiamo valutato che quei luoghi hanno bisogno urgente di manutenzione straordinaria. Ma, anche consultandoci con i cittadini, abbiamo deciso di trovare delle strutture alternative". Luca Rizzo Nervo, assessore al Welfare di Palazzo d’Accursio, ne è sicuro: "Per dare risposto a questo tipo di bisogni, c’è bisogno di luoghi adatti". Al centro dell’attenzione le due strutture per poveri ed emarginati, a bassa soglia, che effettuano anche ricovero notturno e altri servizi.

Non sono più indicate a svolgere la propria funzione, quindi?

"In realtà non lo sono mai state. Parliamo di due strutture che non sono nate per quella funzione. Il Rostom ha una sua specificità, perché è utilizzato per dare un alloggio ai senza dimora che hanno quei bisogni cosiddetti indifferibili e urgenti, ma era un vecchio essiccatoio di fieno. Sono state adattate tantissimo tempo fa per queste funzioni".

E hanno sempre continuato a svolgere la propria attività?

"Saranno almeno 15 anni. Nel 2011, però, si era pensato di chiuderle per collocare diversamente la risposta all’emarginazione. Poi, a causa di una domanda sempre molto forte, erano stati riaperti".

Ora, però, urgono un intervento.

"Un’operazione di manutenzione straordinaria non sarebbe nemmeno così complicata, ma come dicevo preferiamo trovare delle strutture alternative".

Quali sono le tempistiche?

"La prospettiva, chiaramente, non è immediata. Ci vorranno sicuramente dei mesi, forse qualche anno. Ma è una prospettiva che vogliamo costruire, e non escludiamo di voler mettere in campo una riqualificazione dell’area, valorizzandola per altri usi".

Dove potrebbero essere i nuovi centri per i senza dimora?

"Siamo ancora in una fase embrionale e bisogna fare delle valutazioni".

I servizi verranno interrotti, nel frattempo?

"No, ovviamente per il momento rimarranno nelle due strutture. Siamo a ridosso dell’inverno e del Piano Freddo e non ci sarebbe modo di attivarli altrove. Nelle prossime settimane si aprirà il percorso delle cooperative sociali con Asp, per rinnovare i servizi di contrasto all’emarginazione adulta. È un’occasione per ripensare quei servizi e puntare sull’innovazione".