Bologna, è morto Adriano Baccilieri, critico d'arte ed ex direttore di Belle Arti

Il docente e curatore di mostre si è spento a 71 anni. I funerali il 2 gennaio nella chiesa di San Giuseppe, via Bellinzona

Adriano Baccilieri

Adriano Baccilieri

Bologna, 31 dicembre 2017 - Se n’è andato a 71 anni, a poca distanza da Concetto Pozzati, l’amico di una vita. E ciò, se possibile, rende ancora più amara la scomparsa di Adriano Baccilieri, avvenuta a Bologna lo scorso giovedì. Critico cresciuto alla scuola universitaria di Francesco Arcangeli, curatore di mostre e di cataloghi, Baccilieri fu docente di Storia e filosofia dell’arte nella nostra Accademia, di cui, in una fase particolarmente tempestosa, fu eletto direttore il 30 luglio del 2010, lasciando la carica l’anno seguente per sopraggiunti limiti di età.

E la prima osservazione che viene alla mente nel ricordarlo è il suo costante, tenace interesse per la formazione dei giovani, anche a costo di eventuali progressi per la propria carriera personale. Quando ancora insegna al Politecnico di Milano è lui a promuovere e guidare un gruppo di ricerca sulla spazioscultura e un progetto congiunto di collegamento tra la scuola di disegno industriale dell’accademia bolognese e quella di Osaka. E sempre lui, fino al 1999, rappresentò l’Italia e Bologna all’interno della commissione di Germinations, manifestazione dedicata alla giovane arte.

Dice di lui Andrea Emiliani: “Fu una figura di straordinaria correttezza e senso del rispetto degli altri, aveva avuto la fortuna di incontrare Momi Arcangeli in uno dei suoi brevi, felici momenti sulla cattedra della grande, libera università degli anni ’60. Aveva talento, eccelleva nello scrivere e, sempre memore della lezione arcangeliana, si dedicò soprattutto all’arte del Novecento poiché, secondo il suo maestro, antico e moderno si dovevano intrecciare insieme nel lavoro della critica, al di là della storia”.

Pozzati, De Chirico, Somaini, Borgonzoni sono alcuni dei nomi sulla cui opera indagò. E il critico Claudio Spadoni, con il quale Baccilieri collaborò nella selezione e nell’organizzazione del celebre Premio Campigna, a Santa Sofia, in Romagna, rivede lo scomparso come “uno studioso molto colto, di assoluta serietà, di grande stile professionale, che da un certo momento in poi puntò decisamente sull’impegno per la riforma delle accademie, rinchiudendosi un poco in un ambito locale, bolognese, pur avendo tutte le doti per volare molto oltre. Era – aggiunge Spadoni – un vero affabulatore, e credo che anche per questo gli studenti lo amassero”. Ma, come s’è detto, anche per la nostra Accademia di Belle Arti i tempi erano aspri e non premiavano certamente i migliori sulla piazza.

I funerali di Adriano Baccilieri si svolgeranno alle 11 e 30 del 2 gennaio nella chiesa di San Giuseppe, in via Bellinzona, quartiere Saragozza.

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