Aeroporto di Bologna, attacco terroristico. Ma è un'esercitazione / FOTO

Passeggeri feriti, una bomba e pure i droni. Il Marconi supera la prova a pieni voti

L'esercitazione anti-terrorismo al Marconi

L'esercitazione anti-terrorismo al Marconi

Bologna, 20 lulglio 2018 - Operazione antiterrorismo in grande stile della polizia all’aeroporto Marconi. La scorsa notte, due uomini mascherati, armati e dotati di drone, hanno fatto scattare l’allarme rosso in zona check-in, al piano terra del Marconi. Il tutto si è concluso con l’arresto dei due attentatori, segno che la macchina dei controlli funziona perfettamente.

L'arresto del terrorista da parte della polizia
L'arresto del terrorista da parte della polizia

Una macchina che ha bisogno di esercitarsi. Ecco perché la scorsa notte è andato in scena il finto attentato, così come disposto dal programma periodico del ministero dell'Interno. La trama della simulazione consisteva in un attacco terroristico da parte di due individui a volto coperto ed armati, appunto nella zona del check in. Con l’aggiunta di un drone che volava sopra il piazzale di sosta degli aeri.

Intorno alle 23.30, scatta l'esercitazione con l'irruzione dei due terroristi che ‘sparano’ alcuni colpi, ferendo tre passeggeri, all’accettazione. I due terroristi si nascondevano poi in punti differenti dell’aeroporto. Non prima di aver abbandonato uno zainetto contenente un ordigno.

A dare l’allerta, la Polizia di Frontiera. Nel frattempo, l’Enac disponeva l'immediata chiusura (fittizia) dell'aeroporto e l'evacuazione dell'area interessata dall'attacco terroristico. Immediato l’intervento sul posto di polizia, carabinieri, guardia di finanza, polizia municipale e 118 che ha soccorso i feriti portandoli in ospedale.

In particolare, veniva richiesto l'intervento dell’Uopi (Unità Operative Pronto Intervento) della polizia che, adottando tecniche anti terrorismo, individuavano e arrestavano i due terroristi. Quanto al drone, segnalato dalla torre di controllo, veniva neutralizzato dagli artificieri della polizia che, in precedenza, con l'ausilio dell’ unità cinofila anti esplosivo della polizia, disinnescava l'ordigno esplosivo contenuto nello zaino abbandonato da uno dei terroristi.  

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