Aeroporto Bologna, Postacchini: "Le tratte nazionali meglio del 2019"

Il presidente del Marconi: "Boom per Silcilia, Sardegna e Sud Italia. E il mese prossimo crediamo nella spinta di fiere ed eventi internazionali"

Enrico Postacchini, presidente dell’aeroporto Marconi

Enrico Postacchini, presidente dell’aeroporto Marconi

Bologna, 10 agosto 2021 - La voglia di volare è tornata. Luglio ha visto un boom dei voli domestici con un +14,9 per cento rispetto al 2019, quando il Covid ancora non sapevamo che cosa fosse. Enrico Postacchini, presidente dell’aeroporto Marconi, è ottimista: "Direi che agosto andrà bene, in prospettiva anche meglio del mese scorso. E puntiamo molto su settembre con la spinta degli eventi internazionali e delle fiere".  

L’estate, Covid permettendo, sta andando bene... "Sì, compatibilmente con il fatto che i voli internazionali soffrono anche a causa della giungla di regole che, purtroppo non sono dappertutto uguali. Un esempio: il volo da Dubai. I passeggeri se atterrano a Milano, Napoli, Venezia e Roma non devono fare la quarantena. Se, invece, sbarcano qui sì. Un caos che va superato per evitare disparità di trattamento". A Bologna, però, si rivedono i turisti stranieri... "Dall’Europa qualcosa sta riprendendo. L’abbiamo visto a luglio, si vedrà anche questo mese. Tra l’altro Bologna ospiterà l’ Aviation event 2021 il 27: una giornata dedicata al mondo dell’aviazione. Poi puntiamo molto su settembre, per i viaggi di affari, le fiere, il Forum interreligioso del G20 che si terrà qui". Il Green pass crea difficoltà? Come vi state organizzando? "Diciamo che è proprio il pubblico dell’aeroporto che ha in tasca la certificazione verde! Serve per imbarcarsi, lo controllano le compagnie aeree, poi ovviamente va esibito nei bar e nei ristoranti per il consumo al tavolo". Insomma, si viaggia in sicurezza? "Il Marconi è stato premiato l’anno scorso come l’aeroporto più sicuro d’Italia! A scanso di equivoci, lo ripeto: i passeggeri quando entrano nel nostro aeroporto hanno l’impressione di non essere controllati. Ma, in realtà, lo sono eccome. Le tecnologie a nostra disposizione ci permettono di misurare la temperatura corporea, ad esempio, senza necessariamente fare code". Quali sono le mete più gettonate ad oggi? "Il Sud Italia e le Isole restano le mete preferite da raggiungere in aereo. I voli per Catania, Palermo, Olbia, Bari, Brindisi sono pieni. Seguono – stando ai dati di luglio – Tirana, Casablanca, Barcellona, Bucarest e Amsterdam. In generale c’è una ripresa delle mete a corto raggio, penso alla Grecia e alla Spagna. E vanno bene i voli low cost". Per gli aeroporti è stato un periodo nero. Come procedono gli investimenti? "Vanno avanti. E – aggiungo – non si sono mai fermati. Neanche nei momenti più duri. E man mano che andiamo avanti si entrerà nel vivo coi cantieri, fino ad arrivare la nuovo terminal". Il piano di sviluppo del Marconi per il 2030, del resto, è stato approvato dall’Enac... "Sì. Ma il grosso si vedrà già nei prossimi 4-5 anni". Quando prevede di tornare – a livello di passeggeri – a numeri pre-Covid? "Nonostante il momento non favorevole puntiamo su una progressiva crescita. L’unica previsione disponibile è a livello mondiale: le stime dicono che il traffico aereo potrà tornare ai livelli del 2019 alla fine del 2024". Il portici patrimonio dell’Unesco avranno una ricaduta positiva sul turismo? "Ce lo auguriamo. Tutto quello che dà alla città un peso internazionale – dal riconoscimento Unesco a un evento sportivo importante fino a un mega concerto o a una fiera – aiuta i trasporti, l’aeroporto e, quindi, il turismo". A ottobre ci sono le Comunali. Che cosa può cambiare? "Chiunque sarà sindaco considererà l’importanza del nostro aeroporto. Credo che si proseguirà in un clima di confronto e condivisione come in passato".  

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