
Bologna, 8 giugno 2023 – Tutto rimandato a martedì prossimo. Il futuro dei voli notturni all’aeroporto Marconi è, quindi, in una fase di stallo. L’incontro di ieri a Roma nella sede del ministero dei Trasporti – dove il viceministro Galeazzo Bignami ha convocato Aeroporto, i Comuni di Bologna, Anzola e Calderara, oltre ai vertici di Enav ed Enac – ha difatti prodotto una fumata grigia. Anche se, lo stop ai voli notturni dalle 23 alle 6 chiesto dal sindaco Matteo Lepore sembra sempre più improbabile, almeno per quanto riguarda il periodo estivo.
Questo anche perché, secondo Enac "la strada della chiusura immediata e repentina dell’aeroporto non è percorribile giacché le curve isofoniche rientrano nei limiti di legge cosa che, tuttavia, non altera l’esigenza di garantire il diritto alla salute dei cittadini". Nell’incontro di ieri il viceministro Bignami ha chiesto alla stessa Enav di "elaborare nelle prossime 96 ore una proposta tecnica che consenta di ottenere risultati di abbattimento dei rumori sull’area urbana di Bologna già dalla prossima estate". Ma la linea di Bignami è chiara: "Qualsiasi soluzione si trovi deve comunque portare a un mantenimento dello stesso livello occupazionale attualmente esistente sull’aeroporto e sull’indotto bolognese".
Il futuro del traffico aereo notturno al Marconi si giocherà, quindi, all’inizio della prossima settimana. E la questione è tutt’altro che semplice. Perché sulla questione incidono anche e soprattutto i contratti, per tutto il periodo estivo, che sarebbero già stati sottoscritti dall’aeroporto per i voli merci. Lo stop dei voli dalle 23 alle 6 causerebbe infatti la perdita di centinaia di cargo a settimana. Nei giorni scorsi, l’idea avanzata da aeroporto puntava a una modifica della fascia oraria da chiudere ai voli notturni. Questo per limitare quanto più possibile l’impatto economico finanziario di una cancellazione di massa di voli già in calendario. La proposta? Valutare una chiusura da mezzanotte e mezza alle 5.30, bloccando di fatto il traffico aereo solo per cinque ore, a differenza delle 7 di stop avanzate nella proposta del sindaco Lepore.
Sul tema ‘perdite’ si era espresso anche il presidente dell’aeroporto, Enrico Postacchini: "Qualsiasi soluzione drastica sull’estate – le parole del numero uno del Marconi – sarebbe pari a un danno fortissimo per l’aeroporto. Siamo quotati in Borsa e non possiamo diffondere stime dei disagi, ma ricordo che ci sono contratti da rispettare e c’è un calendario già fatto. Vogliamo sperare che quella del sindaco sia una sollecitazione". La presa di posizione dell’inquilino di Palazzo d’Accursio era arrivata dopo il rinvio a settembre di Enav della sperimentazione dei voli a ‘impatto zero’ (o quasi) sull’abitato.
Nei giorni scorsi il primo cittadino aveva spiegato le ragioni della scelta di inviare una lettera a Enav e Enac: "Avanzo questa richiesta – le parole di Lepore – perché non ci arrivano le risposte che erano attese, il Navile deve avere un trattamento adeguato per quanto riguarda l’impatto del rumore".