Aeroporto Bologna, Ventola: "Volate con il solo bagaglio a mano"

L’ad del ‘Marconi’ ribadisce un’indicazione del Ministero. "Così si evitano lunghe attese. Le società di handling non trovano personale"

Nazareno Ventola, 56 anni,  è amministratore delegato e direttore generale del Marconi

Nazareno Ventola, 56 anni, è amministratore delegato e direttore generale del Marconi

Bologna, 16 luglio 2022 - Sarà un’estate calda per chi vola. Non solo per il meteo africano. Molti aeroporti italiani ed europei non sembrano in grado fare fronte al boom del turismo post pandemia. Che ha punte di traffico superiori al 2019. E disservizi, ritardi, lunghe code, cancellazioni di voli e scioperi sono ormai all’ordine del giorno.

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Anche per il ‘Marconi’ sono mesi difficili. Fra ingorghi all’ingresso dei parcheggi, auto in tripla fila, caos bagagli, file ai varchi sicurezza e ai check-in. "Stiamo lavorando per minimizzare i disagi, ma nessuno ha la bacchetta magica", afferma Nazareno Ventola, amministratore delegato e direttore generale dell’aeroporto.

Ingegnere, sarà un’estate difficile per il ‘Marconi?

"Soluzioni facili, che in poche settimane risolvono i problemi, non esistono. Sarebbe poco serio dire il contrario. Noi stiamo lavorando. Chiediamo ai passeggeri di avere pazienza".

Che consigli può dare a chi viaggia in questo periodo?

"Di arrivare in aeroporto con buon anticipo, per evitare il rischio di potenziali code. E, quando possibile, di viaggiare solo con il bagaglio a mano".

Prego?

"È il consiglio del Ministero delle Infrastrutture, ripreso da molti miei colleghi di altri scali italiani. Capisco che non è sempre possibile, specie se si parte per le vacanze. Ma è il modo per evitare disservizi e lunghe attese al momento del carico e scarico".

Una situazione al limite dell’assurdo. Come ci si è arrivati?

"Dopo la pandemia, le società di handling, che si occupano anche delle attività sui piazzali e dei bagagli, faticano a trovare personale. Non è un problema del ‘Marconi’. È un problema degli aeroporti di tutta Europa".

Da noi ci sono montagne di valigie e trolley ‘abbandonati’.

"Capita quando arrivano aerei senza passeggeri, ma pieni di bagagli".

Com’è possibile?

"Quando all’aeroporto di partenza manca il personale, l’aereo, per non accumulare eccessivo ritardo, parte senza bagagli. Che vengono spediti poi con un altro volo. Con evidenti disagi per i passeggeri".

Domani, intanto, si sommano alcuni scioperi.

"Sarà una giornata difficile, ne siamo consapevoli. Gli scioperi nazionali li subiamo tutti".

C’è anche uno sciopero locale proclamato dall’Usb. Vi accusano di ‘risparmiare sul personale’ e di creare così ’enormi disservizi all’utenza’.

"Non è vero. Sono affermazioni senza alcun fondamento. Solo fra maggio e giugno abbiamo assunto 80 persone, soprattutto nell’area sicurezza e controlli. Ma anche per l’assistenza ai passeggeri con disabilità e altri incarichi operativi".

Molti lamentano però lunghe code, proprio ai controlli.

"In genere, nei momenti di maggiore affollamento i varchi di sicurezza sono tutti aperti, con personale adeguato. È vero, a volte si creano comunque delle file. Ma scorrevoli, e si risolvono in tempi accettabili".

In certe fasce orarie si concentrano molti voli. Non è possibile spalmarli durante la giornata?

"Sono decisioni che spettano alle compagnie aeree".

In certe ore è difficile anche solo raggiungere l’aeroporto in auto. Com’è possibile?

"Il low cost oggi pesa per il 75% del traffico, rispetto al 55% del periodo pre Covid. E le compagnie low cost tendono a concentrare voli e passeggeri. Si creano picchi di traffico, con assembramenti alla rotonda di accesso allo scalo. Da parte nostra, stiamo facendo il possibile per incentivare un utilizzo corretto dei parcheggi e delle aree di sosta temporanea".

Quando si hanno le situazioni più difficili per la viabilità?

"Nei fine settimana. Più in genere, c’è però anche un problema di rispetto delle norme. Vediamo macchine in doppia o tripla fila, che creano ovvio intralcio. Ma che non possiamo certo sanzionare noi. Ora c’è una maggiore presenza di polizia locale. Ma l’ideale sarebbe riuscire ad avere un presidio fisso".

 

 

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