Caro affitti a Bologna, vivere in montagna: "Posto letto a 75 euro, ma addio alla movida"

A San Benedetto, il Comune mette a disposizione alloggi a prezzi popolari Il sindaco Santoni: "Qui già 20 studenti. Buoni i collegamenti con Bologna"

Bologna, 7 febbraio 2023 – Per gli studenti universitari trovare una casa a Bologna sta diventando un vero e proprio calvario. Già prima della crisi gli alloggi erano pochi e costosi. Ora, con l’inflazione, una stanza singola arriva a costare 600 euro, mentre per i monolocali si raggiungono cifre anche oltre i mille euro. Ne abbiamo parlato con un’inchiesta uscita ieri sul Carlino.

Per ovviare alla problematica, il Comune di San Benedetto val di Sambro, dal 2018, ha avviato un progetto che dà l’opportunità di affittare stanze o case a un prezzo calmierato: "Settantacinque euro mensili a posto letto, meno di un caffè e una brioche al giorno", spiega il sindaco Alessandro Santoni.

San Benedetto è un piccolo Comune dell’Appennino, raggiungibile in treno in circa 40 minuti: l’abbonamento dalla stazione di Bologna costa 59 euro al mese. "Quello che è nato nel 2018 e si sta sviluppando di anno in anno è un progetto di comunità studentesca, che il Comune sta portando avanti con la collaborazione con Er.go e Unibo. Nasce dalla volontà di aiutare gli studenti che decidono di scegliere Bologna per portare avanti gli studi, ma che si scontrano con il problema degli appartamenti. L’Appennino è in grado di dare loro le risposte che servono", prosegue il sindaco di San Benedetto.

In questo momento, gli studenti in Appennino sono venti. Ci sono sette alloggi disponibili e, grazie al bando PinQua, – il Programma per la qualità dell’abitare –, il Comune è riuscito ad acquistare altri cinque alloggi che saranno pronti a breve. "Gli appartamenti sono tutti dei bilocali che vanno dai due ai quattro posti letto. Il vantaggio, rispetto al progetto iniziale, è che stiamo cercando di raggruppare i ragazzi e le ragazze che hanno aderito al progetto per creare una vera e propria comunità". Se, prima, alcuni alloggi – a oggi occupati da nuclei familiari – si trovavano anche nelle frazioni di Monte Acuto Vallese e Ripoli, ora il Comune sta cercando un modo per creare una rete sociale studentesca: "Mettiamo a disposizione spazi comuni, come la biblioteca del nostro paese", prosegue il primo cittadino.

Vivere in Appennino è sicuramente una scelta per spendere meno nell’affitto, ma gli studenti sono contenti di trasferirsi lontani da Bologna, la città che avevano scelto per studiare? "La risposta è ’nì’ – dichiara Santoni – Mi spiego: l’ultimo treno da Bologna è alle 22.30 e la rete è ben collegata. Viene quindi data una soluzione per proseguire gli studi. Ma bisogna venire qui con la consapevolezza di non essere in piazza Maggiore. Se c’è questa, allora la risposta è sì; altrimenti no. La prima studentessa che abbiamo avuto è stata una siciliana, abituata a fare la pendolare per studiare e lei è un po’ l’emblema di ciò che avevamo in mente quando abbiamo pensato a questo progetto".

"Penso che questo ambiente possa rappresentare una grande opportunità, perché non siamo lontani dal mondo, offriamo cose diverse da Bologna ma comunque abbiamo molto da dare", conclude il sindaco.

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