
Pietro Nepoti, Carla Breveglieri e Marisa Perla, gli inquilini ’scioperanti’
"Affitti troppo bassi, così non c’è futuro per le case popolari di Valsamoggia". Muro contro muro e analisi impietosa quella fatta dal vicepresidente del consiglio comunale, Gabriele Ottomaniello (FdI) in sede di discussione del rinnovo, approvato, della convenzione che affida ad Acer la gestione dei 214 alloggi e delle 127 autorimesse di proprietà comunale. Un patrimonio immobiliare che, secondo le previsioni, porterà in un anno nelle casse di Acer poco meno di 350mila euro.
"A conti fatti sono una media 133 euro al mese a carico degli affittuari. Un vero e proprio ‘paradiso della locazione’ dal momento che l’affitto medio sul mercato è almeno cinque volte tanto", sostiene Ottomaniello, che ben conosce la pressione abitativa del territorio e che propone di portare il canone mensile a una cifra che possa arrivare a coprire almeno le spese e la manutenzione. "Stiamo lasciando a chi verrà dopo di noi un enorme debito nascosto mentre abbiamo invece il dovere di garantire il valore di un patrimonio immobiliare che abbiamo ereditato". Ed è proprio contro la mancanza di manutenzione del bene comune che da oltre un anno lottano Pietro Nepoti, Carla Breveglieri e Marisa Perla di Crespellano, protagonisti di uno sciopero del canone che continua: "Non ci rassegniamo all’equivalenza tra degrado e case popolari – dicono il tre settantenni che abitano nelle case Acer in via Verdi, a Crespellano –. A distanza di un anno dall’assemblea che si è tenuta in municipio, alla quale era presente anche il presidente Acer Bologna, gli interventi concordati non sono ancora stati realizzati", dice Pietro Nepoti, che ha sospeso il pagamento di un affitto da 200 euro il mese, pronto a ripianare il debito non appena si sia sistemata la recinzione, l’area giochi, i cordoli, l’intonaco esterno, le buche e sanzionati i comportamenti contrari al regolamento.
Dal canto suo Acer replica dicendo di avere ottemperato quanto deliberato in assemblea "eseguendo la porzione di recinzione lungo la siepe e il corsello, mentre per lo spazio verde e bambini si era rimandata la decisione a una successiva assemblea con il Comune, competente per altro anche sulle scelte relative all’intonaco o all’eventuale attuazione di opere di manutenzione straordinaria, ancora non deliberate". In tema affitti, la sindaca Milena Zanna chiarisce che "il canone per gli alloggi pubblici viene definito dalla Regione in base al reddito Isee. Per modificarlo bisognerebbe prima modificare la legge regionale e solo successivamente procedere con accordi territoriali. Le famiglie che occupano questi alloggi hanno poi redditi bassissimi e non si possono permettere di accedere al mercato immobiliare. Per la manutenzione inoltre servono fondi che il governo ha tagliato".
Gabriele Mignardi