Affitto case Bologna: gli alloggi sono introvabili

Da chi ne ha visitati 38 senza successo, all’incubo ’provini’ per subentrare. Le storie degli studenti fra contratti iniqui e stanze fatiscenti

Una casa in affitto, impresa sempre più difficile a Bologna

Una casa in affitto, impresa sempre più difficile a Bologna

Bologna, 8 ottobre 2021 - Trovare casa a Bologna sembra impossibile, ne ho visitate 38 senza alcun successo, sono stremata". Eugenia Vizzini, 25 anni, è una studentessa di service design che dall’8 settembre sta cercando una stanza in ogni angolo della città.

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"Tutte quelle che ho visto sono o troppo care o in condizioni invivibili. Quando ne spuntava una decente dovevo trovare delle persone con cui affittarla, ma nel giro di qualche ora c’era già chi l’aveva occupata. In altre, gli inquilini mi hanno sottoposta a una specie di colloquio conoscitivo che, però, non ho mai superato e senza alcuna giustificazione logica".

Eugenia ha lasciato Palermo da un mese, ormai, per trenta giorni non ha fatto altro che stare davanti a un computer ad aggiornare, costantemente, una ventina di pagine dedicate agli annunci. Per tutto questo tempo è stata ospitata, a turno, da quattro amiche in case diverse, "se non ci fossero state loro non so come avrei fatto". E nel frattempo le lezioni sono iniziate e nonostante un budget elevato (tra i 350 e i 450 euro) sia privati che agenzie non le hanno permesso di trovare una camera singola.

"Temporaneamente starò in una doppia, perché dopo un mese è tutto quello che ho trovato. Ho visitato appartamenti in cui vivevano più di sei persone in spazi piccoli e a prezzi alti. Negli annunci molti non mettono la planimetria. Ricordo una casa in cui i ragazzi dormivano in una stanza che faceva anche da salotto, altri tre stavano in un ufficio. Un’altra ancora in cui il letto occupava il 90% della stanza, oppure un appartamento in cui la proprietaria teneva anche i suoi gatti e cani. Purtroppo a questo prezzo, e non pensavo che il mio fosse un budget basso, qui trovi solo case del genere".

Poi ci sono quelle che Eugenia chiama ’case dell’orrore’: "Sono cantine, sconsigliate persino dagli agenti immobiliari. Appartamenti sotto terra, senza luce, nei quali l’umidità ha fatto marcire mobili e muri e il pavimento si sta deteriorando. Non so le agenzie come facciano a proporre simili alloggi, che verrebbero a costare addirittura più di 300 euro a persona".

Paradossalmente, però, Eugenia è avvantaggiata. Se ha potuto vistare così tante case è perché la maggior parte degli annunci sono rivolti alle ragazze. E lo sa bene Alessandro Atzori, 28 anni, studente di antropologia a Bologna dalla Sardegna: "Non mi considera nessuno perché non sono un lavoratore, ma soprattutto non sono una ragazza. In una settimana di chiamate, messaggi e ricerche non sono riuscito a fissare nemmeno un appuntamento".

Alessandro, che attualmente si sta facendo ospitare da un’amica, ha 25 richieste in sospeso: "Cerco solo con i privati per risparimiare, ma mai nessuno mi ha fatto vedere una stanza, c’è chi non visualizza, chi lo fa e non risponde e chi mi dice che non faccio al loro caso. Ma questo tutto per messaggio, perché se chiami non rispondono o ti è permesso scrivere agli autori dell’annuncio soltanto suoi social. Non sono riuscito nemmeno ad arrivare alla famosa fase delle selezioni per il provino, cioè quando chi vive già in casa ti sottopone a innumerevoli domande per capire chi sei". Eppure anche il budget di Alessandro è alto (400 euro), ma a questa cifra non riesce comunque a trovare una stanza "né fuori che dentro le mura", e neanche a prenotare un appuntamento.

 A raccontare meglio il disagio dei ’provini’ precedenti il subentro è Alessandro Saturno. Uno studente di scienze storiche di 24 anni, che due mesi fa è partito da Salerno per cercare un appartamento. "Se non ti affidi ad agenzie e riesci a fissare un appuntamento, con i privati c’è questa seccatura del provino. Una volta un ragazzo mi ha tenuto a telefono per più di un’ora facendomi qualsiasi tipo di domanda sulla mia vita. Un altro mi ha fatto attendere sotto casa assieme ad altre dieci persone che dovevano fare il colloquio con me. Era imbarazzante, soprattutto perché sono stato sempre rifiutato".

E infatti Alessandro, dopo 100 annunci su Facebook e tre rifiuti ai ’provini’ ha provato ad affidarsi a qualche agenzia immobiliare: "Peggio ancora. Mi trovavo a Salerno, ma ero molto interessato a un appartamento gestito da un’agenzia. Telefono e mi chiedono di presentarmi di persona. Quindi gli mando tutta la documentazione e prendo il treno, ma quando arrivo qui mi comunicano di averla già affittata ad altri". Ora Alessandro dorme a Ozzano dell’Emilia dove è ospitato dal fratello. Anche per lui le lezioni sono cominciate, ma tra la distanza da Bologna e la ricerca ininterrota di un alloggio non riesce a seguire i corsi tutti i giorni.  

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