Agenda 2030, patto Regione-Asvis "Raggiunti 25 obiettivi su trenta"

Incontro a Bologna per analizzare i risultati degli sforzi degli enti locali che puntano alla sostenibilità. Buona performance per quanto riguarda disoccupazione (ai minimi) e superficie biologica coltivata.

Agenda 2030, patto Regione-Asvis  "Raggiunti 25 obiettivi su trenta"

Agenda 2030, patto Regione-Asvis "Raggiunti 25 obiettivi su trenta"

Lo sviluppo sostenibile è il motore della Regione, che, in collaborazione con l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis), lavora per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Onu 2030. "L’Emilia-Romagna crede negli obiettivi fissati dall’Agenda – dice la vicepresidente regionale Irene Priolo –. Ed è al lavoro per attuarli attraverso la nuova stagione di pianificazione e le politiche definite su scala regionale". E la collaborazione tra città, Comuni e province si concretizza con la Strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, un lavoro congiunto tra territori, del quale si raccolgono i frutti. I risultati delle prime azioni – portate avanti da Città metropolitana di Bologna, ma anche da Modena, Piacenza e Ravenna – sono stati illustrati durante l’evento “La territorializzazione dell’Agenda 2030 Emilia-Romagna“, tenutosi ieri a Bologna. Rispetto all’andamento nazionale, la Regione si trova in una situazione analoga o migliore in 25 obiettivi su 30 dell’Agenda. Nella dimensione ambientale, si registra un andamento identico al livello nazionale per la Sau, superficie agricola utilizzata, investita da coltivazioni biologiche, e l’efficienza delle reti idriche. La Regione non ha ancora raggiunto, invece, l’obiettivo di calo dell’utilizzo dei fertilizzanti in agricoltura. In campo economico, la Regione è migliore nel campo della disoccupazione, quasi assente nei nostri territori; è pari alla media nazionale per tasso di occupazione e di occupazione non regolare. È peggiore, invece, per le basse paghe.

Nel complesso, il risultato della Regione è ottimo, come dimostrano le voci di giovani che non studiano e non lavorano, la spesa per ricerca e sviluppo, l’abbandono scolastico, e la disuguaglianza dei redditi. Nel settore istituzionale, l’Emilia-Romagna ha un andamento identico al livello nazionale per la durata dei procedimenti civili, ma deve ancora lavorare sull’affollamento delle carceri. La Città metropolitana ha un ruolo centrale: "Si tratta di un processo sul quale riflettevamo già nel 2017 – afferma Mariagrazia Bonzagni, direttrice di Programmazione e Statistica del Comune –. Il Comune si preoccupa del benessere e dello sviluppo della sua comunità. Siamo partiti da un percorso di alfabetizzazione per la sostenibilità, e, dopo i primi Dup, abbiamo stabilito gli obiettivi strategici e operativi, ragionando sugli indicatori e facendo una classifica".

Mariateresa Mastromarino

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