
"Aggiorniamo la memoria. Il genocidio è ora". Così recitava lo striscione in testa al corteo dei Giovani Palestinesi, partito ieri...
"Aggiorniamo la memoria. Il genocidio è ora". Così recitava lo striscione in testa al corteo dei Giovani Palestinesi, partito ieri dal giardino Parker Lennon di via del Lavoro e conclusosi, senza particolari tensioni, in piazza dell’Unità.
Sono state circa duecento le persone che, fumogeni rossi e bandiere in mano, hanno sfilato da San Donato alla Bolognina, scandendo "Free free Palestine". Una manifestazione organizzata a due giorni da una Giornata della Memoria particolarmente complessa, inserita nelle frizioni di un contesto internazionale caldo per la guerra di Israele alla Palestina.
Per questo a seguire attivisti e manifestanti c’era un nutrito servizio d’ordine, a monitorare che non si verificassero eventuali situazioni problematiche o atti vandalici (in via Matteotti c’è il monumento alla Shoah, ma non è stato raggiunto dal percorso del corteo).
L’attenzione posta alle manifestazioni in città è, infatti, se possibile ancora più alta, dopo la devastazione lasciata in città l’11 gennaio scorso dall’evoluzione di una serata nata per chiedere giustizia per Ramy Elgaml. Ieri non si sono registrati problemi, se si esclude un minimo disagio al traffico, rallentato al passaggio del corteo in via Stalingrado. La manifestazione, che si è conclusa in piazza dell’Unità intorno alle 17, ha visto al fianco dei Giovani Palestinesi anche gli attivisti dei collettivi Cua e Cambiare rotta.