Aggredita un’operatrice sanitaria

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Ennesima aggressione all’interno di un ospedale. Questa volta è accaduto nella Medicina d’urgenza del Maggiore, domenica mattina, intorno alle 10.

Un’operatrice sanitaria, 36 anni, stava effettuando le sue mansioni all’interno del reparto quando un paziente ricoverato con problemi di tossicodipendenza, in modo piuttosto violento, ha iniziato a dimenarsi dicendo che voleva andarsene. Per impedire che l’uomo, in uno stato di evidente alterazione, uscisse dall’ospedale il personale si è affrettato a chiudere le porte. Mentre la giovane operatrice si recava verso l’ingresso principale, è stata raggiunta alle spalle dall’uomo che l’ha afferrata in modo molto violento al braccio, iniziando a strattonarla. L’uomo, descritto come alto e robusto, non è riuscito a farle ulteriore male solo perché nella foga è inciampato in un ecografo. Una volta a terra, il resto del personale sanitario è riuscito a bloccarlo.

La ragazza è stata visitata in Pronto soccorso per il forte dolore al braccio. Ha raccontato l’aggressione durante la visita e si appresta ad effettuare denuncia presso le forze di polizia. Ha dovuto lasciare il lavoro e ora è in infortunio. Ma il male fisico è solo una parte del grave fatto di cui è stata involontaria protagonista: c’è un preoccupante stato di choc per il quale la giovane operatrice, al momento, è terrorizzata solo al pensiero di tornare al lavoro, come racconta il compagno, anche lui operatore socio sanitario al Maggiore.

La preoccupazione, come viene evidenziato dalla giovane donna, è dovuto al fatto che pazienti molto simili a quello che l’ha aggredita, nel reparto di Medicina d’urgenza, non sono una rarità ma la quotidianità.

Monica Raschi

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