Aggressione fuori dalla discoteca: condanne confermate

Tutto come in primo grado per quel "brutale pestaggio", come lo definì nelle motivazioni il giudice Paola Passerone, scaturito "da una banale discussione in strada". Per quei "violenti pugni, calci e ginocchiate al capo e al corpo" che procurarono alla vittima – rappresentata dall’avvocato Giovanni Domeniconi – oltre cinquanta giorni di prognosi e, ancora oggi, danni permanenti. Un anno e nove mesi a Francesco Chili, due anni rispettivamente a Rocco Forcellini e Eugenio Ragni, all’epoca dei fatti ragazzi di 23 anni, finiti in tribunale con l’accusa di lesioni gravi. Così ha deciso ora la Corte d’appello che ha confermato in toto la prima sentenza per gli imputati figli della ’Bologna bene’. Un quarto imputato aveva già patteggiato un anno e otto mesi, una quinta persona era stata assolta. Era il 26 aprile 2014, alle prime luci dell’alba in via Stalingrado, "nei pressi – si legge nella sentenza di primo grado – dell’uscita della discoteca Numa". La vittima, un giovane bolognese, stava attraversando la strada sulle strisce quando venne sfiorato da una Yaris con a bordo cinque ragazzi. Lui imprecò intimando al guidatore di andare più piano. Cosa che scatenò la reazione degli occupanti poi individuati.

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