
Bologna, 1 aprile 2023 – L’infermiere di 29 anni aggredito al Pronto soccorso del Maggiore da un paziente diciottenne, dopo essere stato sottoposto ai controlli e medicato, è tornato a casa.
Come si sente?
"Sono ancora scosso, non mi era mai capitata una cosa del genere e soprattutto non mi sarei mai aspettato una reazione così", risponde chiedendo l’anonimato.
Ci racconta come si sono svolti i fatti?
"Ieri mattina ho iniziato il turno alle 7. Saranno state le 9,45 quando è arrivato un ragazzo di 18 anni e c’erano anche i carabinieri. Il paziente è stato portato nell’area di visita e per metterlo tranquillo abbiamo chiacchierato per un paio di minuti. Aveva delle ferite su un braccio. Mi stavo avvicinando per medicarlo, quando è balzato in piedi dalla carrozzina su cui era seduto".
E che cosa è successo?
"Ha iniziato a colpirmi. Mi ha sferrato almeno due pugni in faccia e poi altre botte addosso. Sembrava una furia".
Ha riportato delle lesioni?
"Sì, da trauma. Ho un taglio al labbro superiore, un ematoma a uno zigomo, contusioni alla spalla sinistra e una distorsione a un pollice. Gli occhiali da vista che porto sono distrutti. Ed è andata bene".
In che senso?
"Ho avuto subito la prontezza di riuscire a spostarmi, di allontanarmi, e quindi alcuni colpi li ho presi a distanza, non da vicino".
Chi è riuscito a immobilizzare il giovane?
"Sono intervenuti immediatamente i colleghi che hanno cercato di fermarlo e subito dopo sono arrivate le guardie giurate e i carabinieri".
E dopo?
"Ho saputo che si tratta di un paziente psichiatrico. Poi sono andato a farmi medicare e a sottopormi agli accertamenti".
Ha sporto denuncia?
"Ho parlato con i carabinieri che erano presenti: mi hanno chiesto i documenti. E io sto per fare una segnalazione all’Azienda Usl attraverso il nostro portale. Pensavo di poterla scrivere e inviare dal computer di casa, ma per questa funzione c’è bisogno che vada in ospedale, quindi ci andrò più tardi oppure domani (oggi, ndr ). E naturalmente allegherò anche i referti che mi sono stati rilasciati".
I colleghi le hanno espresso solidarietà?
"Sì. La loro vicinanza è molto importante per me. Sto ricevendo tanti messaggi e telefonate, anche dai colleghi di altri turni. Certamente resta il dispiacere per quello che è successo. Questi fatti, purtroppo, mi sembrano in aumento".
Recentemente ci sono state altre aggressioni in Pronto soccorso?
"Due settimane fa, se non sbaglio, una collega ha subito delle minacce verbali. Sono episodi che si ripetono".
Da quanto tempo lavora al Maggiore?
"Sono arrivato dal Sud Italia durante l’emergenza Covid e ho avuto il contratto dall’inizio del 2020".