CHIARA GABRIELLI
Cronaca

Ai Giardini Margherita. L’appello al Comune: "Nella palazzina liberty un centro per giovani"

Un gruppo di insegnanti e genitori: raccolta fondi per riaprire la struttura "Lavori fermi da nove anni, ai ragazzi servono spazi per esprimersi".

Una parte dei firmatari della proposta inviata all’amministrazione comunale

Una parte dei firmatari della proposta inviata all’amministrazione comunale

Sistemare e riaprire la palazzina liberty ai giardini Margherita e farne uno spazio dedicato ai ragazzi, per sconfiggere la solitudine dei giovani e "realizzare un sogno". L’appello al Comune viene da un gruppo di cittadini e cittadine che fanno gioco di squadra, mettendosi a disposizione anche per organizzare una raccolta fondi assieme al Comune. La lettera del gruppo – che non costituisce un’associazione ed è composto in buona parte da insegnanti – è indirizzata al sindaco Matteo Lepore, all’assessore alla scuola Daniele Ara, all’assessore all’edilizia pubblica Simone Borsari e al capo area educazione istruzione e nuove generazioni Veronica Ceruti. E, qualche giorno fa, il gruppo è stato contattato dal Comune, sarà fissato un incontro. "Con il massimo spirito di collaborazione, desideriamo condividere con voi un piccolo, grande sogno – scrivono –. La palazzina liberty dei giardini Margherita è sotto impalcatura da oltre nove anni". È fondamentale "sbloccare la situazione e restituire a questo luogo il lustro che merita". I giardini Margherita, proseguono, sono "uno spazio di convivialità e respiro, prezioso tanto per i bambini quanto per gli adulti".

L’idea è di lanciare "un crowdfunding per finanziare parte dei lavori di recupero" e la palazzina possa diventare "uno spazio dedicato ai giovani, in particolare alla fascia 11-18 anni. Per esperienza, sappiamo quanto i ragazzi delle medie e superiori abbiano bisogno di luoghi di aggregazione: molti trascorrono i pomeriggi in eccessiva solitudine".

Amandine Samyn, professoressa al liceo, portavoce del gruppo, sottolinea, anche in base a quanto ha potuto sperimentare nella sua professione, come i ragazzi, dopo la scuola, spesso restino soli. E si buttano sul telefonino, con un utilizzo che sfiora anche le nove ore al giorno. "Sono proprio i ragazzi a chiedere uno spazio. Ci sono le biblioteche, sì, ma lì bisogna mantenere il silenzio. Invece, hanno bisogno di un posto dove poter parlare, discutere, conoscere. Ci sono centri per ragazzi, ma poco conosciuti dai giovani. E poi, a chi vogliamo dare la palazzina più bella di Bologna? Diamola ai ragazzi. Sarebbe bello anche coinvolgerli nel pensare ai progetti da sviluppare nella palazzina. I bolognesi amano la loro città e siamo certi che in tantissimi vorranno contribuire".

Da qui, le proposte: "Sogniamo una palestra nel piano seminterrato – prosegue la lettera - e negli altri livelli aree dedicate allo scambio di libri, allo studio, a laboratori artistici e creativi. Ci piacerebbe che questo spazio non fosse destinato all’ennesimo locale di ristorazione". Quindi, "no" all’ennesimo ‘mangificio’ in città. "Siamo certi che molti cittadini sarebbero felici di offrire il loro contributo come volontari, affiancando educatori nella gestione delle attività: dalla cura degli spazi al sostegno allo studio, fino alla promozione di laboratori e iniziative. Immaginiamo anche la presenza di coach sportivi. Il nostro sogno è uno spazio aperto e vivo, accessibile dalle 12.30 alle 20.30 nei feriali e dalle 9 alle 22, o oltre, nei weekend e mesi estivi. Sarebbe meraviglioso offrire ai ragazzi che restano in città d’estate un luogo di ritrovo".

Non è escluso che quel luogo possa "diventare anche un punto di incontro tra generazioni, con eventi e iniziative per raccogliere fondi e sostenere parte dei costi di gestione.Soprattutto, desideriamo che i ragazzi possano sentirsi autonomi e liberi di vivere questo spazio come proprio, col senso di appartenenza e di cura che nasce quando si condivide qualcosa di speciale". Questa lettera "vuole essere una proposta e un segno di amore per questa città".