Airbnb, il Comune spera nella stretta dell’Ue

La vicesindaca Clancy: "Il mese prossimo la bozza della Commissione per una normativa più stringente sul settore"

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Affittare casa a studenti universitari fuorisede o entrare nel magico mondo degli affitti turistici? Sotto le Due Torri, la maggior parte dei proprietari di secondeterze case si è rivolta al mercato delle locazioni turistiche brevi e dei bed & breakfast. Che, dopo l’ovvia frenata nei mesi del lockdown, anche nella nostra città ha ripreso vigore con un vero e proprio boom di presenze.

In una città che ospita migliaia di universitari fuorisede, attirati dal prestigio dell’Alma Mater e da una realtà ospitale, questa virata di massa verso gli affitti turistici ha prosciugato il mercato dei contratti a canone concordato a favore di chi studia.

Di fatto, alloggi regolari per gli studenti sono quasi introvabili. Nonostante un accordo territoriale metropolitano per i contratti di locazione a canone concordato voluto dal Comune. Sui social è una giungla: poche offerte, centinaia di domande. Su Facebook ci sono pagine intasate da post di utenti che cercano disperatamente una sistemazione. C’è chi si dice disposto a pagare qualsiasi cifra.

Pochi giorni fa è sceso in campo il rettore Giovanni Molari, rilanciando l’allarme delle famiglie. "Quest’anno ho ricevuto tantissime e-mail di genitori disperati, davvero", commenta. Poi: "Dico basta alla piaga dei bed and breakfast: è ora di una legge nazionale. La nostra città e le nostre città non possono continuare così".

Nei giorni scorsi, la Commissione europea ha accolto la richiesta avanzata da 16 città europee – tra cui Bologna – per una normativa più stringente per il settore degli Airbnb. "Si sta lavorando a una bozza che ci sarà presentata il mese prossimo", conferma la vicesindaca Emily Clancy.

Volt – la lista europeista che si rivolge in prima battuta ai giovani – ha organizzato oggi dalle 16, in piazza Verdi, nel cuore della città universitaria, un evento stand up, uno ‘sfogatoio’ sul tema affitti, raccogliendo tutte le esperienze personali più sconfortanti. "Chi non ha mai sentito storie di affitti horror – si legge nell’invito social –? Magari è capitato proprio a te di abitare in una casa da brividi".

red. cro.

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