"Al Paese serve stabilità, si vada al voto Lettera a Draghi, istituzioni troppo parziali"

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Galeazzo Bignami, deputato di Fratelli d’Italia, cosa ne pensa della lettera che centinaia di sindaci, c’è anche Matteo Lepore, hanno indirizzato al premier Draghi per chiedergli di restare?

"E’ un uso strumentale delle istituzioni, vengono utilizzate per tutelare interessi e poltrone di una parte, temendo il giudizio degli italiani. Ma le istituzioni sono di tutti e queste persone dovrebbero sapere che nel loro ruolo devono rappresentare anche chi vuole votare altre figure politiche. E sono tanti".

Crisi di governo, il suo giudizio.

"Questo governo nasceva per impostare il Pnrr e le emergenze, quanto accaduto è ben lontano da quella famigerata stabilità che tutti evocano, serve dare una direzione chiara al Paese".

E lei voterebbe al più presto, immaginiamo.

"Draghi, dopo la vicenda del Quirinale, non rinveniva più le condizioni per andare avanti. Ha tenuto finché la sua maggioranza ha retto. Dopodiché, agitare oggi lo spettro della crisi energetica è assurdo: c’è dall’estate dello scorso anno. Ho ascoltato le associazioni di categoria chiedere risposte che non sono arrivate se non a gennaio: un grave ritardo. Il ministro Franco venne in aula tempo fa a dirci che nel 2022 l’inflazione sarebbe stata all’1.7%, e noi gli dicemmo che era impossibile. A fine febbraio era già al 6. Adesso parlano di spread in rialzo, ma due settimane fa senza la crisi era già a 230. La verità è che un governo che si fonda su una maggioranza così eterogenea non può intraprendere una strada chiara, non ti permette di risolvere i problemi".

Un esempio?

"La coperta corta tra taglio del cuneo fiscale e reddito di cittadinanza. Questo governo ha dato priorità al secondo metterndoci oltre 8 miliardi. E poi la polemica sul termovalorizzatore di Roma nasconde una diversa visione della transizione energetica. Per noi bisognerebbe riprendere le estrazioni in Adriatico e i grillini con il loro ecologismo chic dicono sempre ’no’. Il governo nel dubbio sta fermo. Anche qui, mi duole ripetere che l’avevo detto"

A cosa si riferisce?

"Nel marzo 2020 feci un’interrogazione chiedendo di riprendere le estrazioni in Adriatico. Oggi siamo appesi a un filo sull’energia. In più per la difesa del potere d’acquisto degli italiani avevamo chiesto il taglio del cuneo fiscale. Ma 8 dei 10 miliardi disponibili, ripeto, sono andati al reddito di cittadinanza".

Cosa si augura che succeda adesso a Roma?

"Bisogna andare a votare per la stabilità del Paese, tutto il contrario della narrazione del centrosinistra. Draghi ha detto che si è rotto il patto fiduciario con la maggioranza, ne serve una che sia omogenea. Ci auguriamo di votare subito e di vincere per andare a governare. I problemi sono della sinistra, il campo largo ora è un campo santo: allontanare ancora il voto, un’immaturità istituzionale insopportabile".

pa. ros.

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