Tre ponti per unire le due sponde del Lavino. Sono iniziati da pochi giorni, a Zola, i lavori per la costruzione del primo dei tre ponti progettati a poca distanza l’uno dall’altro lungo il corso del torrente che attraversa il centro abitato del capoluogo di Zola Predosa. Si tratta di tre nuove opere pensate con l’unico obiettivo di superare l’ostacolo naturale del corso fluviale e collegare quindi i due versanti del fiume.
Il primo, con il cantiere già aperto nella porzione settentrionale del giardino campagna di Palazzo Albergati, sarà un ponte pedonale e ciclabile che scavalca il corso d’acqua con un originale tragitto obliquo rispetto all’asse fluviale. Rampa di accesso che si allunga dal giardino campagna per poi dirigersi verso l’asse attrezzato, ovvero verso l’area verde pubblica confinante con l’insediamento residenziale che sta sostituendo lo stabilimento Dietorelle. Un approdo criticato da più parti perchè il percorso pedonale e ciclabile allunga il tragitto in zona periferica rispetto il capoluogo.
"In questo modo si uniscono le due aree verdi e si crea una alternativa al ponte storico sulla via Risorgimento. Una soluzione attesa da tanti anni e che si va a realizzare grazie ad un progetto finanziato con un milione di fondi Pnrr al quale il Comune aggiunge 300mila euro -spiega il sindaco Dall’Omo- L’area è sottoposta a vincolo e il disegno è stato concordato con la Soprintendenza così da integrarlo con lo spazio naturale. Poi è stato alzato per precauzione in caso di piene con rampe lunghe così da renderlo pienamente accessibile" dice il sindaco.
Il secondo ponte, questo riservato ai treni, verrà affiancato alla storica struttura ad arco in cemento armato sul quale transitano i convogli della ferrovia Bologna-Vignola. Questo secondo ponte sarà di fatto affiancato a quello esistente e realizzato da Ferrovie Emilia-Romagna, nel contesto del progetto di raddoppio della linea tra Casalecchio e la Via Lunga. I lavori sulla tratta sono già iniziati mentre per il ponte si dovrà attendere la prossima estate.
Tempi più lunghi anche per la passerella pedonale e ciclabile che andrà a sostituire quella travolta dalla piena del Lavino del maggio 2023. In questo caso a soffrirne è il Percorso Vita: itinerario fluviale di collegamento tra il capoluogo e Calderino che senza la passerella si deve svolgere tutto sul lato destro ponendo problemi anche al tracciato della recentissima Via dei Brentatori, con gli escursionisti costretti ad un avventuroso guado.
Gabriele Mignardi