Aldrovandi Rubbiani, in arrivo 12 milioni di euro

Gli interventi riguarderanno le sedi nelle vie Marconi e Muratori, mentre nascerà una scuola nuova di zecca in via Don Minzoni

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Sono 12 milioni e 500mila gli euro che la Città metropolitana, da qui a poche settimane e per i prossimi mesi, riverserà sull’Ispas Aldrovandi Rubbiani. Interventi sulle sedi di via Marconi e via Muratori e una scuola nuova di zecca in via Don Minzoni. Dodici milioni di euro che hanno lasciato di stucco gli stessi rappresentanti degli studenti dell’istituto superiore. Gliel’aveva promesso durante l’occupazione ("Vengo a illustrarvi gli investimenti") e ogni promessa è debito. Così Daniele Ruscigno, il delegato alla Scuola della Città metropolitana, si è recato in via Marconi per incontrare i rappresentanti degli studenti, squadernando rendering e bilanci. Presente la preside Teresa Pintori. Tre milioni e mezzo miglioreranno, da un punto di vista sismico, la sede di via Marconi dell’Aldrovandi Rubbiani che vedrà aprire il cantiere questa estate. Due anni di operai al lavoro perché, spiega Ruscigno "la scuola non può chiudere e quindi abbiamo scaglionato i tempi dell’intervento".

Dalla prima settimana di maggio, invece, 800mila euro rifaranno i bagni di via Marconi e di via Muratori. Infine il gioiellino: il nuovo edificio in via Don Minzoni, dietro alla succursale del liceo Galvani, in quelle che un tempo erano le officine del professionale Fioravanti, ora unito all’istituto Belluzzi. Un appalto da oltre sette milioni di euro che, a firma del contratto già avvenuta, nelle prossime settimane darà semaforo verde a ingegneri, tecnici e operai che lavoreranno 18 mesi. In via don Minzoni traslocheranno tutti gli studenti dell’indirizzo economico al momento in viale Vicini (la terza sede dell’istituto) e cinque aule del corso Moda, ora in via Muratori. Da notare che liberando viale Vicini, il Cpia (Centro per l’istruzione degli adulti) vicino di casa dell’Ipsas, potrà finalmente allargarsi e far fronte a tutta la domanda di studenti. L’edificio di via Don Minzoni "è innovativo, tutto in bioediliza. Si tratta di un intervento di rigenerazione urbana che prevede una riduzione dell’impatto permettendo così di ricavare spazi verdi per un prato con alberature.

Una sorta di ‘quinta verde’ che separa su tre lati il nuovo edificio da quelli circostanti", racconta Ruscigno. Piccola curiosità: il tetto sarà un grande prato con vetrate che, grazie appunto ai due cavedi, illumineranno lo spazio centrale. Nel complesso la nuova scuola, con un ampio ingresso, vanterà una grande palestra, divisibile e omologata Coni, dieci aule, cinque grandi laboratori, una biblioteca e un auditorium. "La nuova scuola – commenta Pintori – è un polmone molto importante per noi e soprattutto conferma che la Città metropolitana, con questo sforzo importante, crede in questo istituto e nei suoi studenti".

Federica Gieri Samoggia

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