Alessia e Giulia uccise dal treno, la famiglia: "Feriti da certi commenti"

Parla Roberto Senis, cugino del padre Vittorio: "Viveva per Alessia e Giulia. Ci siamo sentiti calunniati da critiche ingiuste"

Bologna, 9 agosto 2022 - ‘Dad’, ovvero papà. Questo è il tatuaggio, l’ultimo, che Giulia Pisanu si era fatta nel giugno scorso. Una dedica da tenere per sempre sulla pelle. Una dedica a papà Vittorio che due domeniche fa ha perso gli amori della sua vita, le figlie adolescenti Giulia e Alessia, 17 e 15 anni, travolte da un Frecciarossa alla stazione di Riccione. Un legame indissolubile tra Vittorio e le figlie, come racconta il cugino del padre, Roberto Senis.

Le sorelle Giulia e Alessia Pisanu
Le sorelle Giulia e Alessia Pisanu

"Ha sempre fatto di tutto per loro. È stato padre, confidente e amico. Perché Vittorio è una persona meravigliosa, e non lo dico perché è mio parente – dice –. Vittorio è una di quelle persone che ti apre le porte di casa e ti fa sentire il calore della famiglia. Sempre pronto ad aiutare tutti, anche togliendo qualcosa a sé e al suo tempo. Un sorriso per tutti, una parola di riguardo e di interessamento e da quando sono nate Alessia e Giulia ha vissuto per la loro felicità" .

Vittorio Pisanu (maglia gialla), papà di Giulia e Alessia, con il cugino Roberto Senis
Vittorio Pisanu (maglia gialla), papà di Giulia e Alessia, con il cugino Roberto Senis

Vittorio si è trasferito a Bologna da Senorbì, in Sardegna, quando era un ragazzo, insieme al fratello Pier Paolo lasciando le sue origini da agricoltore per dedicarsi a un lavoro nel mondo dell’edilizia. "È sempre stato, ed è tuttora, una persona molto volenterosa, che si impegna in quello che fa – prosegue Senis –. Da quando, poi, si è separato ha fatto di tutto per fare in modo che le figlie non soffrissero. Un adulto accetta e capisce la fine di un amore, ma i figli sono i primi a stare male quando in famiglia qualcosa si rompe. E lui si è letteralmente fatto in quattro per far sì che tutto fosse a posto e per far contente le ragazze. Rincorreva le ore della giornate per incastrare tutto: andava al lavoro, poi faceva da mangiare, faceva la spesa, il bucato, le pulizie e tra tutte queste cose accompagnava le figlie a destra e a manca. A volte a fare sport, a volte dagli amici. Faceva in modo che non mancasse mai niente. Ricordo le volte che le portava a ballare, che fosse estate o inverno. Lui stava lì, in macchina, tutta la notte da quando entravano a quando uscivano. C’era sempre".

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E la famiglia di Vittorio, come sott olinea Senis, era sempre aperta a tutti gli amici di Alessia e Giulia: "Io sono arrivato dalla Sardegna qualche giorno prima della tragedia. Ero venuto per organizzare, insieme a Vittorio e Pier Paolo, il matrimonio di quest’ultimo (il 13 agosto in Sardegna, ndr ). Gli amici delle ragazze avevano un rapporto meraviglioso con Vittorio: era amico e padre anche per loro.". Poi la tragedia. "Ma ancora oggi gli amici delle ragazze lo vengono a trovare ogni giorno". Ora è il momento degli aiuti: "Lo porteremo un po’ in Sardegna. Partiremo fra qualche giorno io, Vittorio e Pier Paolo. Qui, adesso, non può stare", conclude Senis che, poi, ci tiene ad aggiungere: "Quello che è stato detto da alcune persone è riprovevole. Non capisco come, in una tragedia come questa, tutti si siano sentiti maestri ed educatori. Le cose dette e lette hanno fatto soffrire Vittorio ancora di più, si è sentito calunniato da chi ha parlato senza conoscerlo e senza sapere che padre era per le ragazze". Un papà come ce ne sono pochi. Un a mico, un principe azzurro. Questo era Vittorio agli occhi di Alessia e Giulia.

La famiglia Pisanu, infine, ha voluto scrivere una lettera per ringraziare chi è stato loro vicino in questi ultimi giorni di grande dolore. "Desideriamo ringraziare il sindaco Carlo Gubellini e le istituzioni che hanno fatto sentire la vicinanza – scrivono –, il cardinale Matteo Maria Zuppi, Don Francesco e Don Giancarlo per l’apporto spirituale, il personale medico per il supporto costante e premuroso, tutta la comunità di Castenaso e tutti coloro che in punta di piedi e con tutta la dolcezza possibile hanno fatto sentire la vicinanza e hanno partecipato al nostro immenso dolore".

 

 

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