
'Bidi' Bettazzi lascia la sua Virtus Medicina, l'allenatore sta facendo un percorso per guarire dal linfoma
Medicina (Bologna), 6 giugno 2025 – È con una commovente lettera pubblicata su Facebook che si separano le strade di coach Francesco ‘Bidi’ Bettazzi e della sua Virtus Medicina, club di basket che ha deciso di allenare quest’anno nonostante le precarie condizioni di salute che lo hanno colpito. Una scelta personale, condivisa dal club giallonero, che ha originato una stagione sportiva da sogno, elevando il concetto stesso di sport: la Virtus è arrivata a un passo dalle finali di Conference di serie C, arrendendosi soltanto al Cmo Ozzano di coach Federico Grandi, che si giocherà questo weekend le sue chance di salire in serie B.
Bettazzi, volto arcinoto nel mondo della palla a spicchi emiliano romagnola, nato a Bologna e laureato in Sociologia, nonostante qualche sua perplessità iniziale sulla carriera da allenatore ha iniziato ad allenare a Castel Maggiore, prima dei cicli a Massa Lombarda, Bsl San Lazzaro e Bologna 2016. Tanta serie D e serie C, ma anche tante giovanili, prima del ballo di quest’anno alla Virtus Medicina: dove ha deciso di allenare prima di ritirarsi per via della malattia.
Ecco dunque suo sentito commiato: “Grazie Medicina! Mi mancherete. Con grande dispiacere, sono costretto a salutarvi: allenare non è compatibile con il percorso che sto facendo per cercare di guarire dal mio linfoma. Se sono riuscito a concludere questa stagione complicata lo devo innanzitutto ad una società ambiziosa, ma orientata davvero come poche al fattore umano. Ogni giorno mi sono sentito supportato in campo e fuori e senza lo staff da categoria superiore che la Virtus Medicina mi ha messo a disposizione, questi saluti sarebbero arrivati parecchi mesi fa. Ma un ringraziamento particolare lo devo anche ai “miei” giocatori: ragazzi eccezionali che non mi hanno mai usato come alibi, che hanno dato un senso ad ogni allenamento e che mi hanno perfino regalato qualche sano acceso scambio di vedute. Quanta vita, quanta stimolante normalità in un confronto senza retorica, in una discussione tra persone che si stimano alla ricerca continua di sintesi costruttive. Per merito di questi indimenticabili compagni di viaggio, arrivava da Bologna un malato oncologico, ma entrava nel palazzetto di via Cesare Battisti solo il coach della Virtus Medicina: nessuna elemosina emotiva per una stagione intera, solo un obiettivo da perseguire all’unisono, vincere ogni sabato sera! E anche aver sofferto insieme per la finale persa è stato per me paradossalmente bello; perché se soffri per una partita non pensi per un attimo, per una notte, ad altre sfide molto più impegnative che ti aspettano là fuori. Il basket, dopo un anno così autentico, mi mancherà. Mi mancheranno gli allenamenti e le partite, le vittorie e perfino le sconfitte. Mi mancherà il palazzetto stracolmo di piccoli e grandi tifosi gialloneri. Ma ciò che mi mancherà più di tutto saranno le persone, le anime, con cui sono entrato in connessione, coloro che tra un rimbalzo e l’altro di una palla a spicchi hanno regalato colore, leggerezza ma anche tanto spessore alla mia vita. Grazie, siete ricordi preziosi”.