MARCO SIGNORINI
MARCO SIGNORINI
Cronaca

Allerta per i fiumi a Bologna, l’esperto: “Terreni saturi, Reno e affluenti di destra sorvegliati speciali”

Attesi 75 millimetri di pioggia in una giornata. Grazzini, meteorologo Arpae: “Eventi sempre più estremi. Territorio già ferito per le precedenti alluvioni”

La mappa dei fiumi bolognesi maggiormente a rischio esondazione nella giornata di venerdì 14 marzo 2025

La mappa dei fiumi bolognesi maggiormente a rischio esondazione nella giornata di venerdì 14 marzo 2025

Bologna, 13 marzo 2025 – Un’altra allerta rossa per la provincia di Bologna, dall’Appennino alla Bassa, passando per il capoluogo. A confermarlo è  Federico Grazzini, meteorologo di Arpae Emilia-Romagna, e per anni nello staff di Ecmwf, il Centro europeo per le previsioni a medio termine. Grazzini ha svolto attività di ricerca anche all’Università LMU di Monaco di Baviera, specializzandosi proprio sulla previsione degli eventi estremi di precipitazione.

Federico Grazzini, meteorologo di Arpae conferma lo stato di allerta. In una giornata potrebbero cadere fino a 75 millimetri di pioggia
Federico Grazzini, meteorologo di Arpae conferma lo stato di allerta. In una giornata potrebbero cadere fino a 75 millimetri di pioggia

Grazzini, è ‘normale’ trovarci in questa situazione già a marzo?

"Assolutamente no. Il periodo maggiormente a rischio dovrebbe essere quello compreso tra maggio e i primi giorni di giugno. Ma il surriscaldamento globale ha stravolto tutte le dinamiche”.

Ci spieghi meglio.

“Avere dei temporali in Appennino già nelle prime settimane di marzo significa che in atmosfera c’è una quantità di energia superiore rispetto a quella che ci dovrebbe essere in questo periodo dell’anno. Energia che può provocare precipitazioni intense in un lasso di tempo molto breve”.

Quanti millimetri di pioggia sono attesi sulla provincia di Bologna?

"Attorno ai 75 millimetri a partire dalla notte tra giovedì e venerdì 14 marzo e fino alle prime ore di sabato”.

Una quantità certamente notevole, ma non ‘tragica’…

"Ma c’è un problema”.

Quale?

"Che i terreni sono già saturi per le piogge cadute lo scorso autunno e nelle ultime settimane considerando che, di norma, gennaio e febbraio sono mesi di ‘secca’. In pratica sarà difficile trattenere l’acqua che pioverà. Si temono quindi precipitazioni che vadano a ingrossare i fiumi in un lasso di tempo piuttosto breve. Una situazione favorevole purtroppo anche alle frane che potrebbero riversare sedimenti e alberi all’interno di fiumi già sotto pressione per le piogge delle precipitazioni degli ultimi giorni”.

Quali sono i fiumi più a rischio?

"Il Reno è sicuramente tra i ‘sorvegliati speciali’ perché si parte già dal livello 1 a causa, come detto, delle piogge dei giorni scorsi. Poi certamente tutti gli affluenti di destra come Savena, Idice, Sillaro e Santerno. Anche perché nella parte est della provincia potrebbe piovere più intensamente rispetto all’area a ovest”.

Quale sarà il momento più critico?

"Pioverà molto forte nella notte fra giovedì e venerdì, poi è attesa una tregua nella successiva mattinata. Nel tardo pomeriggio, però, le precipitazioni potrebbero riprendere in maniera abbondante”. 

Una situazione difficile, insomma. Una conseguenza anche dell’alluvione del 2023?

“Certamente. Purtroppo il territorio è ancora molto fragile a causa delle ‘precedenti ferite’”.

In tutta onestà, dovremo abituarci a convivere con queste sempre più frequenti allerte?

"Purtroppo, adesso come adesso, la situazione è questa.  E certamente il surriscaldamento globale rischia di portare ad aventi sempre più estremi, a prolungate ondate di caldo che non appartengono alla storia di questi territori a precipitazioni violente che possono scaricare al suolo e in poche ore la pioggia di interi mesi”.